Dal nostro corrispondente
NEW DELHI – Con una mossa mirata a decapitare il programma atomico iraniano, anche a rischio di innescare un conflitto regionale dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche, nella notte gli Stati Uniti sono intervenuti al fianco di Israele, «distruggendo completamente» tre siti nucleari iraniani. Lo ha annunciato il presidente Donald Trump, che ha parlato di «operazione militare di grande successo».
Per il momento non è chiaro se gli Stati Uniti continueranno ad attaccare l’Iran o se si sia trattato di un’operazione isolata. Trump ha avvertito l’Iran che qualsiasi rappresaglia contro gli Usa sarà accolta con ulteriori attacchi. «Ci sarà pace o per l’Iran sarà una tragedia», ha dichiarato.
L’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran ha confermato che ci sono stati attacchi contro i siti di Fordow, Isfahan e Natanz, ma ha insistito che il proprio lavoro non si fermerà. I media statali iraniani citano il National Nuclear Safety System Center, secondo cui i suoi rilevatori non avrebbero registrato alcun rilascio radioattivo. Precedenti attacchi israeliani al sito di Natanz avevano causato contaminazione solo all’interno della struttura, ha dichiarato l’Aiea.
Impiegati i bombardieri stealth B-2
L’ingresso nel conflitto degli Stati Uniti giunge dopo più di una settimana di attacchi israeliani volti a smantellare le difese aeree iraniane, le capacità missilistiche offensive e a danneggiare le strutture per l’arricchimento dell’uranio.