Storie Web domenica, Giugno 22
Notiziario

LONDRA – Questa settimana la Gran Bretagna è cambiata in modo sostanziale. Mentre l’attenzione di molti era puntata sugli eventi in Medio Oriente, il Parlamento britannico ha approvato due leggi su due temi delicati e controversi: aborto e morte assistita. Per la prima volta nella storia di Westminster, i deputati nel giro di pochi giorni sono stati chiamati a votare per due volte “secondo coscienza”, cioè senza affiliazione di partito ma in linea con le loro convinzioni etiche e religiose.

La depenalizzazione dell’aborto

Il primo voto, un emendamento al Crime and Policing Bill, passato con una forte maggioranza di 242 voti, ha depenalizzato l’aborto in Inghilterra e in Galles, introducendo il cambiamento più radicale da quasi 60 anni.

Dal 1967 infatti, data dell’approvazione dell’Abortion Act, l’aborto era illegale ma permesso entro le 24 settimane di gestazione e in alcuni casi eccezionali, come pericolo di vita per la madre, oltre quella soglia temporale. Quindi la polizia aveva l’obbligo di indagare su donne che optavano per un aborto tardivo anche se a causa di malformazione del feto o rischi alla salute della madre. Ora con l’approvazione dell’emendamento, sostenuto anche dalle associazioni dei medici, ostetrici e ginecologi, l’aborto è depenalizzato e la polizia non potrà più intervenire. Il cambiamento, secondo un sondaggio YouGov, è sostenuto dall’88% degli interpellati.

Paletti per la morte assistita

Venerdì 20 giugno, con una maggioranza molto più ristretta di soli 23 voti i deputati hanno approvato un disegno di legge che concede il diritto alla morte assistita in Gran Bretagna per la prima volta. Dopo mesi di acceso dibattito in Parlamento, accorati appelli pro e contro e testimonianze di malati terminali, i deputati hanno votato a favore per 314 contro 291 voti.

Il disegno di legge, che ora passa al vaglio della Camera dei Lord, prevede che persone con una malattia terminale e meno di sei mesi di vita possano essere aiutate a morire per mettere fine alle loro sofferenze.

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