«Quello che ci restituiscono i dati è il ritratto di uno scenario complesso che riflette l’andamento dell’economia in generale. L’interconnessione fra settori e Paesi ci rende forti e deboli allo stesso tempo da un lato aprendo a numerose possibilità, dall’altro rendendoci vulnerabili agli scossoni delle altre economie». Giuseppe Riello, presidente di Confindustria Verona, commenta così l’ultima indagine congiunturale: «Quello che si nota è che di fronte a una produzione prevista ancora in calo rimane incoraggiante la propensione all’investimento delle imprese e restano vivaci le vendite Extra Ue, che però ancora non riescono a far fronte al calo del mercato domestico ed europeo. Un po’ per la complessità di raggiungere mercati nuovi e lontani e un po’ perché alcuni Paesi sono difficilmente sostituibili: penso ad esempio alla Germania».
I numeri
L’Outlook sull’economia veronese fa il punto a consuntivo del 1° trimestre 2025 con le previsioni sul secondo trimestre. Nei primi tre mesi dell’anno rallenta la discesa della produzione industriale veronese che registra -1,44% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente facendo meglio della media nazionale (-1,8%). Nonostante la performance negativa il 71% delle imprese riporta una produzione stabile o in aumento, confermando un andamento eterogeneo tra settori.
Le aspettative per il secondo trimestre del 2025 indicano un ulteriore miglioramento, con una previsione di -0,87%, suggerendo un possibile avvicinamento alla ripresa.
I segnali
Segnali incoraggianti arrivano dalle vendite Extra Ue che sfiorano il +4%, mentre migliora anche la capacità produttiva che risulta normale o soddisfacente per il 73% delle imprese rispetto al 64% di fine anno. Rimangono in terreno negativo le vendite verso il mercato italiano ( -0,49%) e quelli verso l’Europa (- 3,97%).