Storie Web martedì, Giugno 17
Notiziario

Affrontare in tempi rapidi i nodi che, da tempo, rallentano l’operatività del porto di Genova, a partire dalla composizione dell’organismo di governace (leggi comitato di gestione), passando per le vicende del terminal del gruppo Spinelli (la cui concessione scade il prossimo 30 giugno), per arrivare al piano regolatore portuale. Matteo Paroli, appena insediatosi alla guida dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale (scali di Genova e Savona), in qualità di commissario – ma in attesa di divenirne presidente, secondo il progetto del ministero delle Infrastrutture – sembra intenzionato a premere il piede sull’acceleratore per la gestione delle banchine.

Del resto, questo è esattamente quello che attende Edorado Rixi, viceministro del Mit (il dicastero che ha nominato Paroli, come prevede la legge), il quale ha spiegato di aspettarsi, dall’avvocato livornese, «un’accelerata e una riorganizzazione dell’ente, che esce da una situazione molto critica nell’ultimo anno e mezzo»; periodo in cui, dopo le vicende giudiziarie che hanno portato all’arresto dell’allora governatore della Liguria, Giovanni Toti, dell’imprenditore Aldo Spinelli, nonché dell’ex presidente dell’Adsp, Paolo Signorini, a governare i moli sono stati due commissari straordinari (l’ammiraglio Massimo Seno e Alberto Benedetti).

Le attese del ministero

Certo, può apparire singolare che si nomini un ulteriore commissario al posto dei precedenti. Ma questo è stato l’escamotage scovato dal ministero per aggirare l’impasse, nata all’interno delle commssioni parlamentari competenti (che in teoria sull’argomento avrebbero solo un ruolo consultivo), riguardo ai presidenti delle Adsp (Paroli è tra questi), indicati dal Mit, approvati dalle Regioni di riferimento ma non graditi ad alcuni partiti della stessa maggioranza di governo.

Non è un caso che Rixi, nel giorno dell’insediamento di Paroli, abbia detto di aspettarsi anche «che la commissione alla Camera finisca l’iter di votazione (quella al Senato ha già dato l’ok) per procedere, nelle prossime settimane, alla sua designazione come presidente e creare una stabilità, per i prossimi anni, al porto di Genova; che deve varare il nuovo piano regolatore portuale e deve conformarsi alle esigenze, di carattere nazionale, di avere una pluralità di traffici. Poi, nei prossimi mesi, dovremo affrontare il tema dell’Ilva che, per le aree di Genova, non è secondario».

«Comitato di gestione prima priorità»

La risposta di Paroli (che comunque, fino alla nomina a presidente, resta anche segretario generale dell’Adsp di Livorno, seppur attualmente in ferie) non si è fatta attendere. Al suo debutto con la stampa per l’insediamento, ha subito annunciato che conta «di avere il comitato di gestione dell’Adsp insediato, già per la fine di questa settimana o per i primi giorni della prossima. La sindaca di Genova, Silvia Salis – ha aggiunto – mi ha comunicato il nome del rappresentante per la città metropolitana nel board. Non posso dire chi è ma, dalle mie prime verifiche, il nome che mi ha fatto è di profilo assolutamente coerente con le prescrizioni che la legge 84/94 (sui porti, ndr) pone per quel tipo di ruolo. Quindi aspetto che sia formalizzato, per poter procedere, unitamente alle altre designazioni (del presidente della Regione, della capitaneria e di Savona), alla costituzione del comitato».

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