Storie Web martedì, Giugno 17
Notiziario

Il progetto MOSE e l’approccio multidisciplinare

Scopo del progetto MOSE sarà proprio quello di capire la relazione tra simmetria ed entanglement in sistemi di meccanica quantistica e statistica. Il progetto userà approcci teorici molto avanzati, per studiare per esempio l’entanglement in fenomeni legati ai buchi neri. Il progetto esplorerà anche il cosiddetto “effetto Mpemba”: un fenomeno controintuitivo in cui un sistema caldo può raffreddarsi più in fretta di uno freddo, cercando legami tra dinamiche quantistiche e classiche attraverso le simmetrie.

Mentre il gruppo del Professor Calabrese si occuperà della parte teoriche, una parte sperimentale sarà condotta da altri gruppi di ricercatori per verificare se le previsioni fatte possono essere osservate in laboratorio. Questo approccio interdisciplinare aiuterà a capire meglio i fenomeni quantistici fondamentali e le loro potenziali applicazioni nei dispositivi quantistici del futuro, come i computer quantistici.

Chi è Pasquale Calabrese

Pasquale Calabrese, 49 anni, dopo una laurea in fisica all’Università di Pisa e un dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa ha lavorato all’Università di Oxford e di Amsterdam. Rientrato a Pisa, si è poi trasferito a Trieste nel 2014 portando con sé il primo Erc, intitolato Edesqs. Il suo secondo Erc è arrivato con un Consolidator Grant del 2018 per il progetto NEMO (New states of Entangled Matter Out of equilibrium). «Il nuovo finanziamento – spiega Calabrese – mi permetterà di continuare a fare ricerca ai massimi livelli e di contribuire a rendere la nostra Scuola ancora più internazionale e competitiva».

Calabrese compare anche nello 0,2% degli scienziati più performanti al mondo secondo la classifica “Career Long”. Nell’edizione più recente di questa classifica, pubblicata a settembre 2024 e riferita ai dati aggiornati al 31 dicembre 2023, Pasquale Calabrese occupa la posizione 19.096 sui 217.097 scienziati totali presi in considerazione e che rappresentano, appunto, il 2% degli scienziati in attività a livello globale.

«Che una istituzione universitaria con meno di 90 docenti riesca a conseguire un numero così alto di finanziamenti europei – commenta il direttore della Sissa Andrea Romanino – è il segno della qualità e del profilo internazionale del suo corpo docente, del quale il professor Calabrese è un esponente di particolare spicco. È un dato che si accompagna a quello della percentuale di cosiddetti “top-scientists”, anche quella la più alta in Italia».

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