Storie Web martedì, Giugno 17
Notiziario

Un’alleanza fra il mondo del mare e l’industria di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna: un fronte compatto che permetta di riportare nel porto di Genova anche i traffici che oggi scelgono gli scali del Nord Europa. È la proposta lanciata dal presidente di Assagenti, Gianluca Croce, nel corso dell’assemblea degli agenti marittimi genovesi che ha celebrato gli 80 anni dell’associazione.

Un progetto illustrato di fronte alla paleta dei soci ma anche degli assessori Claudia Maria Terzi (Regione Lombardia), ed Enrico Bussalino (Regione Piemonte) e del presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, nonché di quello della Liguria, Marco Bucci, che hanno mostrato di condividere il piano. Presenti pure i presidenti delle due associazioni armatoriali italiane, Mario Zanetti (Confitarma) e Stefano Messina (Assarmatori).

Un nuovo desk ispirato al pragmatismo

Croce ha messo sul piatto la creazione di un organismo di consultazione, di fatto un desk ispirato al massimo pragmatismo, composto non solo dalle tradizionali categorie del comparto marittimo, ma anche dalle industrie del quadrante Nordovest e dell’Emilia Romagna. «Credo – ha detto – che debba essere creato qualcosa di nuovo, un organismo che consenta un dialogo permanente, in cui cluster marittimo e industria manifatturiera si confrontino e risolvano i problemi comuni, raccolgano i claims sul cattivo funzionamento di importanti gangli del sistema, individuino le soluzioni possibili, esercitino pressione congiunta sulle istituzioni locali e nazionali per l’approvazione di nuove normative sulla semplificazione».

Non si tratta di fondare qualcosa «che si sovrapponga agli organismi esistenti – ha precisato Croce – ma una control room e, al tempo stesso, un desk, con obiettivi precisi». Fra i temi da affrontare, ha chiarito, ci sono il pressing per il rispetto dei tempi di realizzazione delle nuove infrastrutture, le strategie di filiera da pensare per superare le congestioni del traffico merci, la realizzazione di norme settoriali efficaci, per rendere fluida le circolazione delel merci, la necessità di digitalizzare e di varare un piano di formazione omogeneo fra porto, logistica e industria, che abbia il cuore a Genova.

Mediterraneo al centro dell’attenzione mondiale

Secondo un dato estrapolato dall’abstract, presentato durante l’assemblea, di una ricerca, in corso d’opera, del Centro studi Giuseppe Bono, a un aumento del 18% del traffico movimentato per l’industria manufatturiera nel porto di Genova (a discapito dei porti del Nord Europa, oggi anche penalizzati dalla crisi del sistema delle idrovie) corrisponderebbe un vantaggio competitivo del 6-7% sul costo dei prodotti finiti.

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