La discesa del tasso Bce di 250 punti base, dal 4,5% di settembre 2023 al 2% di oggi, “è valsa, finora, una riduzione di soli 118 punti base per i tassi di erogazione di mutui per abitazione alle famiglie” calcolata come differenza tra il Taeg a ottobre 2023, pari a 4,72%, e Taeg a marzo 2025, pari a 3,54. Lo scrive la Fabi – Federazione autonoma bancari italiani – in uno studio dopo la decisione di politica monetaria. “Se a ciò si aggiunge il fenomeno della ricrescita, seppure lenta, dei tassi di interesse sui mutui a tasso fisso, così come registrata nei primi mesi del 2025 – prosegue la Fabi – anche il taglio odierno del costo del denaro da parte della Banca centrale europea corre il rischio di mettere a dura prova l’attrattività delle nuove offerte di prestiti da parte del settore bancario e di avere effetti meno incisivi del previsto nel rilancio della liquidità nel tessuto economico”.
Tendenza
- Orsini: fare presto l’accordo sui dazi. Spingere su intelligenza artificiale, digitale e innovazione
- Nazionale, la Norvegia e una crisi senza precedenti. Spalletti traballa, Mancini in pole position
- Lotta allo spopolamento, la Regione Sardegna stanzia 40 milioni
- Mare pulito, Puglia si conferma al primo posto in Italia: “99% delle acque è di qualità eccellente”
- Burgez è morto: ecco perché il fast food italiano più irriverente è in crisi
- Escalation aggressioni, corsi d’autodifesa per infermieri
- Spid, a luglio il servizio diventa a pagamento: chi interesserà e quanto costerà
- Colleferro, via al piano per attrarre i data center