Quasi la metà dell’elettricità generata nell’Ue nel 2024 proveniva da fonti di energia rinnovabile. E in questo panorama, a primeggiare è la Danimarca, mentre all’ultimo posto si posiziona la Repubblica Ceca. A descrivere questo quadro è il rapporto dell’Eurostat relativo proprio alla produzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito nei Paesi Ue. L’88,4% dell’energia prodotta in Danimarca è generata principalmente dal vento. C’è poi il Portogallo che ha una produzione da rinnovabili pari all’87,5% grazie alla somma tra eolico e idroelettrico. Al terzo posto la Croazia con una percentuale del 73,7% «per lo più idroelettrico».
Eolico e idroelettrico valgono oltre 2/3
«L’energia eolica e idroelettrica rappresentano più di due terzi dell’elettricità totale generata da fonti rinnovabili (rispettivamente 39,1% e 29,9%) – si legge nella nota di Eurostat -. Il restante terzo dell’elettricità proveniva dal solare (22,4%), dai combustibili combustibili (8,1%) e solo circa lo 0,5% dall’energia geotermica». Le quote più basse di energie rinnovabili sono state registrate in Lussemburgo (5,1%), Malta (15,1%) e Repubblica Ceca (15,9%). In mezzo alla classifica c’è l’Italia che non raggiunge il 60%.
Nell’arco di 19 anni (dal 2004 al 2023) la quota di energia rinnovabile è quasi triplicata. «L’Ue ha raggiunto una quota del 24,5% del suo consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili nel 2023, circa 1,5 punti percentuali superiore rispetto al 2022 e quasi 3 volte superiore rispetto al 2004 (9,6%) – si legge nella nota di Eurostat -. La direttiva UE 2023/2413 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili ha rivisto verso l’alto l’obiettivo dell’UE per le energie rinnovabili del 2030 dal 32% al 42,5% (con l’obiettivo di aumentarlo al 45%)».
Il quadro italiano
In Italia, secondo le rilevazioni di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, le fonti rinnovabili «hanno registrato il dato più alto di sempre di copertura della domanda, pari al 41,2% (rispetto al 37,1% del 2023)». «Il valore – aggiunge – è in aumento grazie al contributo positivo, in particolare, della produzione idroelettrica e fotovoltaica». A livello territoriale la variazione della domanda elettrica è risultata ovunque in aumento: +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% al Sud e nelle Isole.
Relativamente all’offerta, scrive Terna a gennaio, «nel 2024 si è registrata una crescita rilevante della produzione rinnovabile (+13,4%) e una lieve flessione del saldo netto con l’estero (-0,5%), come conseguenza di un forte aumento dell’export (+47,9% rispetto al 2023) e di uno più modesto dell’import (+2,4%)».