Continuano a calare le pensioni anticipate. Esaurito l’effetto Quota 100 e sulla scia delle ricadute delle misure adottate negli ultimi anni dal governo Meloni per rendere meno agevole l’accesso agli «anticipi», i nuovi assegni liquidati dall’Inps a chi opta per uscite prima della soglia di vecchiaia (67 anni) si riducono anche nel primo trimestre del 2025. Dall’ultimo monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Istituto, presieduto da Gabriele Fava, emerge che tra gennaio e marzo sono stati erogati 54.094 nuovi trattamenti anticipati con un calo del 23,09% rispetto a quelli versati ex novo nello stesso periodo del 2024 (70.334). Complessivamente l’Inps nei primi tre mesi di quest’anno ha liquidato 194.582 nuove pensioni per un importo medio di 1.237 euro al mese. In questo arco temporale è cresciuto il cosiddetto «gender gap previdenziale»: in media le donne percepiscono assegni più bassi del 31,97% di quelli degli uomini (nel 2024 la differenza era del 29,1%).
Tra gennaio e marzo 2025 solo 54mila nuovi «anticipi»: per i dipendenti pubblici calo del 33,8%
L’ultimo monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’Inps, aggiornato al 2 aprile 2025, mette in evidenza che tra gennaio e marzo di quest’anno l’ente ha erogato 54.094, nuove pensioni anticipate, con una riduzione del 23,09% nel confronto con lo stesso periodo del 2024 (70.334). Tra i dipendenti del settore privato i nuovi «anticipi» nel trimestre sono stati 26.683 con un calo del 19,43%, mentre tra i dipendenti pubblici sono state 8.014: -33,85%.
Nel primo trimestre erogati in tutto 194.582 trattamenti
Nei primi tre mesi dell’anno l’Istituto ha complessivamente erogato 194.582 nuovi trattamenti (erano poco più di 187mila nello stesso periodo dello scorso anno). L’importo medio degli assegni liquidati è di 1.237 euro al mese, in lieve aumento sui 1.229 della media del 2024.
Ancora più marcato il «gender gap previdenziale»: alle donne assegni in media più bassi del 31,9%
Diventa ancora più marcato il divario tra gli assegni degli uomini, pari in media a 1.486 euro (in crescita dai 1.457 dell’intero 2024), e quelli delle donne, che raggiungono i 1.011 euro, in calo sui 1.033 medi del 2024. In media le pensionate percepiscono il 31,97% in meno: la differenza era del 29,1% nel 2024.
Le differenze tra le gestioni previdenziali Inps
Tra le varie gestioni previdenziali dell’Inps emergono significative differenze: quella dei dipendenti pubblici conta nei primi tre mesi del 2025 16.791 pensioni liquidate per 2.172 euro medi (con punte di 2.730 euro medi per quelle di vecchiaia): la gestione dei parasubordinati registra 10.775 assegni e 320 euro medi. Sul fronte dei dipendenti del settore privato i trattamenti erogati sono 83.260 per 1.432 euro medi (con un picco di 2.228 euro per le «anticipate»), mentre per gli autonomi (parasubordinati compresi) le uscite sono st