Storie Web mercoledì, Aprile 23
Notiziario

Nel documento di Laudato si’, il Papa scrive che «la Terra sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia». La sua visione era sistemica: ecologia integrale significa tenere insieme le cause e le concause che legano inquinamento e ingiustizie sociali. Francesco attacca il modello economico neoliberista, la cultura del consumo sfrenato e la logica del profitto a breve termine. «Il mercato da solo – si legge – non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale».

Nel testo ricorre spesso l’espressione «casa comune» riferita alla Terra. Una riflessione profonda, custodita nell’etimologia stessa della parola “ecologia” che deriva dal greco “oikos”, cioè casa, e “logos”, discorso. Quello di Francesco era un ragionamento sulla casa, lo scrigno dove tutto ciò che c’è di umano e divino prende forma.

La sua era una filosofia: non esiste giustizia sociale senza cura per il Pianeta. «Fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra», scrive Francesco. E con essa, le popolazioni indigene, le comunità contadine, le persone costrette a migrare a causa della desertificazione e della crisi climatica.

Otto anni dopo Laudato si’, Papa Francesco pubblicò Laudate Deum, nell’ottobre del 2023. Si tratta di un’esortazione apostolica che aggiorna il magistero. Il tono di questo documento è allarmato, severo, esasperato. «Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura», si legge. Secondo Francesco gli effetti del cambiamento climatico saranno devastanti per salute, lavoro, migrazioni e accesso alle risorse.

A differenza dell’enciclica, Laudate Deum ha un tono esasperato. «Non reagiamo abbastanza» è il testamento lasciato da Francesco.

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