Storie Web sabato, Aprile 19
Notiziario

I mercati finanziari sono nel pieno di una tempesta e i risparmiatori italiani sono giustamente preoccupati. La sensazione che serpeggia però è che ci sia un’ipersensibilità ai movimenti di mercato, un fenomeno cresciuto negli ultimi anni. Ad oggi la discesa di Wall Street (indice S&P 500) rientra in una dinamica tutto sommato fisiologica, non sono stati ancora raggiunti i profondi ribassi della crisi Covid o ancora di più post crack Lehman.

La situazione è sicuramente complessa: il mercato sta vivendo uno shock che nasce dalla politica (le decisioni di Trump sui dazi) e questo si ripercuote sulla finanza. Il continuo tira e molla sulle tariffe crea incertezze e potrebbe durare del tempo. Ma a complicare tutto questo c’è il fatto che il mercato azionario era reduce negli ultimi due anni e mezzo da un rialzo considerevole (solo in parte eroso) e questo ha allontanato nella mente di chi investe l’ipotesi di una discesa violenta. In questi anni molti investitori si sono avvicinati ai mercati anche sulla scia dei forti rialzi del Bitcoin: si è sempre di più radicata la convinzione di poter fare guadagni facili in poco tempo e tutto questo ha fatto perdere a molti in senso dell’investire. È proprio questo il punto che sta generando l’ipersensibilità di molti risparmiatori alle oscillazioni dei mercati: investire non significa fare trading, ma impostare delle strategie di medio e lungo termine capaci anche di assorbire i violenti movimenti che fanno parte della storia dei mercati e che sono imprevedibili.

Occorre insomma tornare ai fondamentali. Recuperare il senso dell’investire e lasciare il trading a coloro che lo sanno fare e che hanno tempo da dedicare a questa attività. La via maestra per gestire l’emotività sui mercati è quello del Pac, il piano di accumulo. Ovvero acquistare periodicamente strumenti che investono su azioni facendo si che i movimenti violenti del mercato vengano assorbiti e spalmati . Nessun Pac può dare garanzia di guadagno a priori ma statisticamente un orizzonte temporale superiore ai 10 anni è foriero di ritorni. Attendere 10 anni oggi appare quasi un’eresia per coloro che sono alla ricerca del mordi e fuggi, ma questo è l’investimento. In alternativa, per sfruttare anche orizzonti più brevi, si può creare un portafoglio ben diversificato sulla scia del cosiddetto “portafoglio permanente” creato oltre 30 anni negli Usa. Un portafoglio con liquidità, bond globali, azionario globale e oro ribilanciando lo stesso ogni anno: il principio di fondo è che gli investimenti da qualche parte devono andare con guadagni che compensano le perdite.Un portafoglio del genere nelle ultime settimane avrebbe contenuto il calo grazie ad esempio all’oro .

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