Via ufficiale alla campagna referendaria per i referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno 2025. Una giornata di mobilitazione collettiva, in ogni provincia della Toscana, con incontri pubblici, interventi politici e musicali, con iniziative aperte a cittadinanza e associazioni, all’insegna della partecipazione e della democrazia. Parola d’ordine: cinque Sì ai quesiti referendari. Intanto la Cgil ha reso noto che lunedì incontrerà ilPartito democratico, il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra – l’incontro con Italia viva si è già svolto – per illustrare le ragioni dei quesiti referendari e rilanciare la necessità di informazione per i cittadini.
Il flash mob a Firenze
In Piazza dei Ciompi, a Firenze, si è svolta una iniziativa pubblica che ha visto la presentazione del Comitato referendario Firenze 5 Sì, con un flash mob dedicato al tema dell’importanza della partecipazione e del voto come strumento per cambiare le cose. Esposti numerosi cartelli con varie scritte a favore dei 5 Sì e nel flash mob finale è stata esibita una matita gigante accompagnata dalla scritta “L’unica nostra arma è il voto”. Sono intervenuti Silvia Bini (Arci), Vania Bagni (Anpi), Bernardo Marasco (Cgil), ci sono state le testimonianze di lavoratori e lavoratrici e di cittadine straniere e cittadini stranieri, la relazione di Andrea Stramaccia (avvocato del lavoro) sui quesiti sul lavoro e la relazione di Luigi Tessitore (avvocato Asgi Firenze) sul quesito sulla cittadinanza.
Boccia (Pd), riguardano vita quotidiana e nostro futuro
«Partecipare ai referendum dell’8 e 9 giugno non è solo un diritto: è una responsabilità verso il futuro. Il Pd c’è. Con la segretaria Elly Schlein abbiamo sostenuto fin dall’inizio la raccolta firme e sosteniamo la campagna referendaria», ha detto Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, intervenendo a Bari dal palco della Cgil in collegamento con ’Futura 2025’, l’evento per lanciare la campagna sui referendum di giugno. «I referendum su lavoro e cittadinanza non sono solo questioni tecniche o giuridiche ma riguardano la vita quotidiana di ciascuno di noi e delle generazioni che verranno», ha sottolineato. «Il lavoro, un tempo garanzia di dignità e stabilità – ha sottolineato – oggi è sempre più precario, frammentato, a volte invisibile. L’automazione, la società digitale, i contratti sempre più precari stanno riscrivendo le regole del gioco, lasciando intere fasce di popolazione in povertà e in una specie di zona grigia, senza tutele né rappresentanza. Allo stesso tempo, il concetto di cittadinanza è al centro di un intenso dibattito culturale e politico, spesso travolto da un nazionalismo razzista che alimenta solo scontri sociali» ha detto Boccia.
Landini, vogliamo essere presenti in tutti gli 8mila comuni italiani
«Dobbiamo fare un lavoro capillare. Una parte consistente del Paese non sa che l’8 e il 9 giugno si vota. Vogliamo essere presenti in tutti gli 8mila Comuni e nei 65.000 seggi dove si vota», ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Lanzini, intervenendo ad un confronto su salute e sicurezza del lavoro promosso da ’Futura 2025’, iniziativa che rientra nella campagna per i referendum su lavoro e cittadinanza. «Fondamentale informare – ha aggiunto – perché se non si raggiunge il quorum del 50% più uno il referendum non è valido e le leggi non si cambiamo. Dobbiamo portare a votare più di 25 milioni di persone. Siamo al paradosso: se le elezioni europee fossero state referendum, non sarebbero state valide».