Sono 11.724 le persone emigrate dalla provincia di Treviso nel triennio 2022-2024: oltre 13 (per l’esattezza 13,4) ogni mille abitanti, uno dei dati più elevati registrati in Italia. Eppure la variazione percentuale della popolazione nello stesso periodo risulta praticamente stabile, un equilibrio apparentemente perfetto fra chi parte e chi arriva.
Emigrazione in crescita
Sono numeri difficili da interpretare, spiega Lorenzo Di Lenna, ricercatore della Fondazione Nord Est che al cambiamento demografico ha dedicato più di un approfondimento: «Non conosciamo la cittadinanza di chi emigra: potrebbe trattarsi di ricongiungimenti familiari da parte di persone straniere che hanno vissuto a Treviso per qualche tempo e ora proseguono il proprio viaggio di vita altrove». C’è anche da considerare che molti espatriati non aggiornano tempestivamente la propria residenza, anche se è obbligatorio: può darsi che i numeri contabilizzati in questi anni si riferiscano a uscite precedenti. «Quello che sappiamo con certezza – aggiunge il ricercatore – è che l’emigrazione è in crescita, e non soltanto nelle fasce d’età più giovani; dal 2011 al 2023 il Veneto ha perso 35mila under 35 anni. Un trend confermato e opposto a quello della popolazione giovanile, che è in calo costante».
Difficile che a compensare la popolazione trevigiana siano rientri dall’estero: «In media – dice Di Lenna – torna in Italia uno su tre. Da considerare però è che sono consistenti le migrazioni interne, dal Sud Italia in primo luogo. Giovani che scelgono di laurearsi in Veneto, e una volta trovato lavoro spostano anche la residenza».
Perdita di attrattività
Il 19esimo «Rapporto sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati nella provincia» (realizzato da Caritas di Treviso e Vittorio Veneto, Migrantes Treviso, Anolf, Cisl Belluno Treviso e le cooperative sociali La Esse e Una Casa per l’Uomo) aveva evidenziato una flessione, rispetto al biennio precedente, del numero di cittadini stranieri residenti nella Marca: 89.366 al 1° gennaio 2024. Secondo le associazioni pesa un contesto di «graduale perdita di attrattività della provincia di Treviso per i migranti stabili a causa dell’aumento del costo della vita, della difficoltà a reperire alloggi e al fenomeno sempre più diffuso del lavoro povero», con ricadute sulla natalità.
Prova a interpretare il dato delle partenze per l’estero anche Franco Conte, presidente dei Trevisani nel mondo: «In questa provincia la ricerca di personale da parte delle imprese è continua, il lavoro non manca. Da qualche anno abbiamo deciso di incontrare chi parte, per indagare sulle motivazioni. Abbiamo scoperto che non sono solo laureati, in cerca di occasioni di lavoro più rispondenti al titolo di studi, ma molti giovani diplomati tecnici o professionali, per i quali è determinante la retribuzione più alta offerta in altri Paesi».