Storie Web sabato, Aprile 19
Notiziario

Oltre 39mila persone, poco meno di 15mila famiglie e 420 cantieri coinvolti, tra progetti autorizzati e ancora da autorizzare.

Sono le stime aggiornate delle durissime conseguenze che la crisi dell’urbanistica milanese sta avendo nel capoluogo lombardo. Ad elaborarle, il Comitato «Famiglie sospese, vite in attesa», che ha incontrato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, accompagnato dall’assessore al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi.

I numeri seguono e precisano le stime fatte nei primi giorni, grazie al lavoro congiunto con alcune società di promozione e sviluppo immobiliare. E restituiscono una situazione drammatica. I progetti già autorizzati con almeno una delle problematiche contestate dalla Procura sono 250, quelli da autorizzare sono 170. Corrispondono a oltre 20mila appartamenti che, in molti casi, sono stati già venduti e per i quali sono stati versati anticipi consistenti. Il 93% dei progetti già autorizzati ha almeno un preliminare sottoscritto, con pagamento dei relativi acconti. Ad attendere questi immobili ci sono quasi 14.500 famiglie e circa 39mila persone.

«È un numero che purtroppo ci aspettavamo – ha commentato Filippo Borsellino, portavoce del Comitato – perché da mesi raccogliamo dati, testimonianze, contratti e storie. E la dimensione di questo dramma è evidente il numero dei soli appartamenti ora ufficialmente “bloccati” (e quindi dei nuclei familiari colpiti) ammonta precisamente a 1.625, ma le stime compiute con costruttori e sviluppatori immobiliari sugli edifici che risultano dagli articoli di stampa inquisiti portano questo numero ad un totale di 4.167 famiglie già coinvolte, mentre se si considerano tutti gli edifici con almeno una delle problematiche contestate dall’Autorità Giudiziaria si arriva al numero enorme di 14.481 famiglie sospese (perché impossibilitate ad avere la casa che pensavano di avere acquistato) per un totale di oltre 39.000 persone coinvolte. È una situazione kafkiana che non può più essere ignorata».

Il presidente Fontana, affiancato dall’Assessore Comazzi, ha espresso pieno sostegno alle famiglie, ribadendo la necessità di individuare quanto prima un percorso legislativo, amministrativo e tecnico per sbloccare una vicenda che tocca non solo i diritti individuali, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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