Storie Web lunedì, Giugno 9
Notiziario

«Un contesto complesso e dinamico da non sottovalutare». Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a pochi giorni dal suo intervento alla 68esima sessione della Commissione Droga delle Nazioni Unite (Cnd) definisce così il quadro delineato dall’ultima relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze che conta 25 allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce.

Sottosegretario, come leggere questo numero? 

Il dato fotografa una situazione generale e conferma un trend legato, in particolare, alle nuove sostanze psicoattive, ma non è indicativo di una situazione di emergenza. Nel 2022 gli alert destinati ai Centri collaborativi furono 24, di cui quattro di terzo grado, quello più elevato. Nello stesso anno furono identificate 76 nuove sostanze psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Quindi, più che di una emergenza si deve parlare di un contesto complesso e dinamico, da non sottovalutare.

Di queste 25 allerte, due hanno riguardato il fentanyl illecito. Rischiamo lo scenario Usa? 

Lavoriamo per evitare una situazione simile a quella degli Usa, avendo noi un sistema sanitario ben diverso da quello statunitense. Il nostro sistema si articola attraverso i Servizi pubblici per le dipendenze (Serd), che garantiscono assistenza gratuita, e attraverso l’integrazione, costruita nei decenni, di un modello pubblico-privato che consente a una persona dipendente identificata da un Serd di avviare il recupero in una delle centinaia di comunità accreditate sul territorio nazionale. I trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive e della cocaina, soprattutto tra i giovani, rendono fondamentali al tempo stesso un maggior impegno delle attività di contrasto, il rilancio dell’attività di prevenzione e il potenziamento di una corretta informazione, con linguaggio chiaro, basato sulle evidenze scientifiche.

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