Storie Web martedì, Marzo 18
Notiziario

“Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, invece ha scelto il rifiuto e la guerra”. Così il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, al Times of Israel, dopo la ripresa dei raid israeliani contro la Striscia di Gaza. La portavoce del presidente americano, Karoline Leavitt, dal canto suo ha confermato che “l’amministrazione Trump e la Casa Bianca sono stati consultati dagli israeliani sugli attacchi a Gaza della scorsa notte”. Parlando al programma “Hannity” su Fox News, Leavitt ha ricordato: “Come il presidente Trump ha chiarito, Hamas, gli Houthi, l’Iran, tutti quello che cercano di terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti pagheranno un prezzo, si scatenerà l’inferno”.

Famiglie ostaggi condannano raid: tornare a cessate fuoco

La ripresa del conflitto a Gaza scatena anche la dura reazione del movimento a sostegno della liberazione degli ostaggi israeliani ancora prigionieri di Hamas. Il Forum dei familiari degli ostaggi israeliani ha condannato la decisione dello stato maggiore, accusando il governo di “aver scelto di rinunciare agli ostaggi” e chiedendo di riprendere i negoziati sull’accordo di cessate il fuoco. “La più grande paura delle famiglie, degli ostaggi e dei cittadini israeliani si è concretizzata: il governo israeliano ha scelto di rinunciare agli ostaggi – si legge nella dichiarazione riportata da Haaretz – siamo scioccati, arrabbiati e terrorizzati dallo smantellamento deliberato del processo per liberare i nostri cari dalla terribile prigionia di Hamas”.

Sono 59 gli ostaggi ancora in mano Hamas nella Striscia di Gaza, di cui si stima solo 24 siano ancora vivi. “L’affermazione secondo cui è stata ripresa la guerra per ottenere il rilascio degli ostaggi è un totale inganno: la pressione militare mette in pericolo gli ostaggi e i soldati – continua la nota – dobbiamo tornare al cessate il fuoco”.

Rivolgendosi al governo israeliano, il Forum ha quindi aggiunto: “Perché non state combattendo nella sala delle trattative? Perché vi siete ritirati dall’accordo che avrebbe potuto riportare tutti a casa?”. Quindi le famiglie hanno lanciato un appello al presidente americano Donald Trump perchè ottenga “il rilascio di tutti gli ostaggi”.

Cina: “Misure per prevenire un disastro umanitario”

In allarme per l’escalation del conflitto nella Striscia anche Pechino, che sollecita misure per prevenire un “disastro umanitario”, dopo che Israele ha scatenato uno degli attacchi più intensi sul territorio da quando è stato siglato il cessate il fuoco. “La Cina è molto preoccupata per l’attuale situazione tra Israele e Palestina”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, invitando le parti a “evitare qualsiasi azione che possa portare a un’escalation della situazione e a prevenire un disastro umanitario su larga scala”.

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