Storie Web martedì, Marzo 18
Notiziario

Per la prima volta Mario Draghi torna in Parlamento. Mancava dal 21 luglio 2022, il giorno dell’annuncio delle sue dimissioni da premier alla Camera. Oggi è in Sala Koch al Senato per l’attesissima audizione alle commissioni congiunte Politiche Ue, Bilancio e Industria sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea, commissionato all’ex presidente della Bce dalla Commissione e adottato dalla presidente Ursula von der Leyen per gli orientamenti politici del nuovo Esecutivo comunitario.

Il discorso di Draghi arriva a sei mesi dalla presentazione del Rapporto, in uno scenario internazionale già radicalmente cambiato, anzi terremotato, dall’inedito asse tra Trump e Putin, e lo stesso giorno delle comunicazioni alle Camere della premier Giorgia Meloni alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì, che punta a definire una posizione unitaria dei Ventisette sul sostegno all’Ucraina e sui prossimi passi per la difesa comune.

Colpisce che la cifra che il piano ReArm Europe vorrebbe mobilitare per rafforzare la capacità europea di difendersi sia la stessa di quella che Draghi aveva ipotizzato come necessaria per rilanciare la competitività del Vecchio Continente: 800 miliardi di euro. Colpisce allo stesso modo che i settori industriali europei più in crisi, come l’automotive, stiano puntando alla diversificazione produttiva proprio verso i settori ad alto potenziale di crescita, come la difesa e l’aerospazio.

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