Storie Web lunedì, Marzo 17
Notiziario

Dopo il debutto nel 2024 il concordato preventivo biennale affronta il suo primo restyling. E lo fa soprattutto per provare a invogliare gli oltre 2,5 milioni di partite Iva soggette alle pagelle fiscali che fino ad oggi non hanno aderito al patto con il fisco.

Il nuovo decreto correttivo della riforma fiscale, approvato ieri in Consiglio dei ministri, introduce alcune modifiche a partire dalla platea dei soggetti interessati escludendo tutte le Partite Iva in regime di Flat tax, rivede poi il sistema di calcolo delle imposte dovute, concede più tempo per le adesioni e interviene sulle cause di decadenza dal patto con il fisco, sulle società e sui soci, fornendo una norma di interpretazione autentica e dunque valida anche retroattivamente.

Ma non c’è solo il concordato nel decreto correttivo approvato ieri. Un capitolo viene dedicato agli adempimenti a partire dall’esonero definitivo della trasmissione dei dati della fatturazione elettronica relativi alle spese sanitaria, cambia la data della precompilata e arriva l’obbligo di invio dei dati dei corrispettivi anche per chi gestisce le colonnine di ricarica delle auto elettriche. Sulle sanzioni si interviene sull’autotutela rafforza, così come sul reato di contrabbando per l’Iva in dogana e sul contenzioso si estende la conciliazione in Cassazione anche alle cause già in atto prima dell’entrata in vigore della riforma.

Il concordato preventivo

Come anticipato ieri su queste pagine il concordato preventivo biennale non coinvolgerà più i forfettari. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, accogliendo di fatto le richieste delle associazioni di categoria e soprattutto alla luce della sperimentazione effettuata nel 2024 con l’estensione del concordato anche a chi oggi è in regime di Flat Tax, torna sui suoi passi e con il decreto abolisce di fatto il concordato per i forfettari.

Per gli oltre 2,5 milioni di partite Iva interessate ci sarà più tempo per decidere se aderire o meno al concordato. Il decreto, infatti, sposta in via definitiva il termine di adesione dal 31 luglio al 30 settembre, e per chi ha l’esercizio non coincidente con l’anno solare dal settimo al nono mese dall’approvazione del bilancio.

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