Storie Web venerdì, Marzo 14
Notiziario

BRUXELLES – C’è attesa per l’uscita del Libro Bianco sulla difesa che verrà presentato a metà della settimana prossima. L’ultimo canovaccio del documento circolato ieri a Bruxelles conferma a grandi linee quanto già noto, dopo i recenti annunci della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen all’inizio del mese. Tra le altre cose, l’accento viene messo su progetti multinazionali di lunga lena, da promuovere con «appalti in collaborazione».

Nel documento l’esecutivo comunitario sottolinea l’importanza di un riarmo che sia il più congiunto possibile. In questo senso fa riferimento a progetti paneuropei di larga scala, «i cui costi e la cui complessità vanno ben oltre le capacità di singoli paesi membri». Nel suo Libro Bianco, la Commissione europea insiste quindi sulla necessità di organizzare appalti in comune per creare quel volano utile a creare un apparato di difesa il più integrato possibile. In questo senso, l’esecutivo comunitario si propone di essere, per conto dei governi, «l’organismo centralizzato di acquisto» di armamenti, sulla falsariga di ciò che avvenne quando si trattò di acquistare vaccini durante la pandemia cinque anni fa.

Ciò detto, sempre secondo la bozza di documento circolata a Bruxelles, sarebbero i paesi a decidere i singoli progetti. In passato Grecia e Polonia hanno proposto uno scudo aereo per proteggere i cieli europei dai missili. La Commissione precisa che vi sono organismi che possono aiutare in questo frangente, tra cui l’Agenzia europea di difesa (EDA) e l’Organizzazione per la cooperazione nel campo degli armamenti (OCCAR).

Quanto al finanziamento, le fonti sono ormai note. Bruxelles ha proposto debito comune per 150 miliardi di euro, la riconversione dei fondi di coesione, e flessibilità di bilancio. Nel documento si legge che la flessibilità potrà essere usata per «gli investimenti e la spesa corrente». Nella versione attualmente in circolazione a Bruxelles, il Libro Bianco si concentra soprattutto sugli aspetti industriali. Non si parla di debito in comune, oltre ai 150 miliardi già previsti. In filigrana l’obiettivo è soprattutto di affrontare la frammentazione ormai anacronistica del settore. Tutti i paesi membri sono d’accordo per rafforzare la difesa dinanzi al disimpegno americano dal continente europeo, ma si discute molto sui dettagli. Uno degli argomenti più controversi è se l’Unione europea debba acquistare solo europeo. Interpellata sull’argomento domenica scorsa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che «gradualmente» l’Europa diverrà totalmente autonoma. In questa fase, l’Unione europea non può girare le spalle ai numerosi accordi di collaborazione con paesi terzi, dal Regno Unito agli Stati Uniti e alla Turchia.

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