Cosa rende speciale un DJ? La capacità di creare il mix perfetto, mantenendo il ritmo e scegliendo la traccia giusta. Ma se un giorno Spotify dovesse riuscire a portare questa esperienza direttamente nelle nostre cuffie, sfruttando l’Intelligenza Artificiale? Il nuovo abbonamento Music Pro, previsto per il 2025 (sebbene la data esatta non sia stata ufficializzata), potrebbe essere un passo verso questa direzione, permettendo all’IA di mixare i brani e creare transizioni perfette. L’intelligenza artificiale è già una parte integrante dell’esperienza di Spotify: funzioni come “Discover Weekly” e “DJ AI” selezionano i brani in base ai nostri gusti, rendendo l’ascolto sempre più personalizzato. Ma, con Music Pro, l’IA potrebbe non limitarsi a suggerire le canzoni: potrebbe anche mixarle, eliminando le interruzioni tra una traccia e l’altra. Se questa funzione venisse introdotta, gli utenti potrebbero avere playlist trasformate in un flusso musicale continuo, indipendentemente dai generi o dalle velocità dei brani, rendendo l’esperienza d’ascolto più immersiva e coinvolgente. Inoltre, gli abbonati potrebbero avere accesso a un audio migliorato e a vantaggi esclusivi, come sconti sui biglietti per concerti, cercando di unire la musica digitale agli eventi dal vivo per creare un’esperienza più completa.
Spotify blinda la sua piattaforma: stop alle versioni pirata
Dal 3 marzo, molti utenti hanno segnalato malfunzionamenti e impossibilità di accedere alle versioni modificate dell’app, facendo emergere che, come sottolinea Sergio Donato, Spotify ha bloccato le versioni pirata dell’applicazione. Le segnalazioni di mancati accessi e problemi di utilizzo, raccolte su Downdetector e nei post social, suggeriscono che la piattaforma abbia implementato nuove misure di sicurezza. Anche se Spotify non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, si ipotizza che abbia adottato la Play Integrity API di Google, un sistema che rileva se un’app è stata modificata o non proviene dal Play Store ufficiale. Nei forum e su Discord, gli utenti delle versioni modificate di Spotify parlano di nuove restrizioni che impediscono il funzionamento delle APK craccate. È possibile che l’Italia sia stata inclusa in un test di sicurezza più ampio, rendendo sempre più difficile per gli utenti accedere a Spotify senza un abbonamento ufficiale. Nonostante alcuni abbiano trovato soluzioni alternative per aggirare il blocco, questi metodi comportano la perdita di tutti i dati del proprio profilo, incluse le playlist.
Un futuro più interattivo o solo una funzione di nicchia?
Il costo di Music Pro potrebbe aggirarsi sui 5-6 dollari in più al mese. Ma la domanda è: vale la pena investire in un DJ virtuale? Da un lato, la possibilità di avere mix sempre perfetti sarebbe un grande vantaggio per chi cerca un’esperienza musicale continua. Dall’altro, c’è il rischio che l’ascolto diventi troppo automatizzato, privandoci della bellezza della scoperta spontanea dei brani. Tuttavia, con l’aggiunta di vantaggi esclusivi, come gli sconti per i concerti, Spotify potrebbe ampliare la propria offerta e accompagnare gli utenti non solo nell’ascolto quotidiano, ma anche nella fruizione della musica dal vivo. La piattaforma potrebbe così rafforzare il legame tra lo streaming e gli eventi fisici, rendendo la proposta più appetibile. Resta però da vedere se Music Pro diventerà una vera rivoluzione o se rimarrà una funzione di nicchia. Il futuro della musica in streaming sta cambiando, ma sarà davvero questa la direzione definitiva?