Storie Web lunedì, Marzo 10
Notiziario

Il Mercoledì delle Ceneri è legato alla celebrazione della Pasqua cristiana e segna l’inizio della Quaresima: i 40 giorni giorni che la precedono, dedicati alla riflessione e alla penitenza. 

Il nome “delle Ceneri” deriva dal rito liturgico che caratterizza la giornata: durante la Messa, il sacerdote impone sulla testa dei fedeli le ceneri benedette, tradizionalmente ottenute bruciando i rami d’ulivo della Domenica delle Palme dell’anno precedente.

Quando cade

Questa ricorrenza cade sempre il giorno successivo al Martedì Grasso, ovvero ultimo giorno del Carnevale, che prende il suo nome proprio per il legame con la Quaresima: storicamente la tradizione voleva che si mangiassero, prima dell’arrivo del Mercoledì delle Ceneri, tutti i cibi più gustosi e ricchi rimasti in casa, perché durante il periodi di penitenza non si sarebbero potuti mangiare, e da qui l’appellativo “Grasso”.

tavola imbandita (Pxhere)

La collocazione nel calendario del Mercoledì delle Ceneri dipende dalla Domenica di Pasqua, che non ha una data fissa, ma viene celebrata la prima domenica successiva alla prima luna piena che segue l’equinozio di primavera: di conseguenza, anche il Mercoledì delle Ceneri varia di anno in anno e determina, a sua volta, il periodo del Carnevale.

Carnevale di Venezia 2025

Carnevale di Venezia 2025 (lapresse)

L’equinozio

L’equinozio non è un giorno, come spesso si pensa, ma un singolo istante (quello in cui il Sole attraversa l’equatore celeste) e quindi, oltre alla data, ha anche un orario preciso. 

Il termine equinozio deriva dal latino aequa nox: “notte uguale”, e sta a indicare il fatto che la notte dura 12 ore esattamente come il giorno, cosa che si verifica ogni giorno dell’anno all’equatore, ma non altrove, dove i passaggi sono 2: l’equinozio di primavera e quello d’autunno. 

La stretta relazione tra queste due festività evidenzia il legame tra il calendario liturgico cristiano e i cicli lunari.

Equinozio Primavera

Equinozio Primavera ( Gruppo Astrofili Galileo Galilei APS)

Giorno di digiuno e penitenza: la storia

Tradizionalmente il Mercoledì delle Ceneri è un giorno digiuno: i fedeli cristiani cercano, per quanto possibile, di digiunare e non mangiare carne perché è dai tempi di San Gregorio Magno (590-604) che questo giorno inaugura il digiuno quaresimale e, per questo, è chiamato anche in capite ieiunii (“all’inizio del digiuno”, ndr.).

Il Mercoledì delle Ceneri è strettamente legato all’idea di penitenza, che tra gli ebrei si esprimeva coprendosi il capo di cenere e indossando il cilicio: una cintura ruvidissima e nodosa da portare a pelle.

Gli antichi scrittori cristiani, infatti, alludono alla penitenza dicendo in cinere et cilicio e la Chiesa, quando nei secoli V e VI organizzò la “penitenza pubblica”, scelse la cenere e il sacco per indicare il castigo di coloro che avevano commesso gravi peccati.

Nella Roma del VII secolo, i penitenti si presentavano ai presbiteri confessando le proprie colpe e, se veniva ritenuto necessario, ricevevano un vestito di cilicio impregnato di cenere, con la prescrizione di ritirarsi in qualche abbazia per compiere la penitenza imposta e di non presentarsi in chiesa. 

Il rito

Il primo formulario di benedizione delle ceneri risale all’XI secolo. Il rito di imporre le ceneri sulla testa dei penitenti si diffuse rapidamente in Europa e ha una grande carica simbolica: oltre al pentimento, le ceneri richiamano la caducità della vita umana, come sottolineato dalle parole bibliche “Polvere eri e polvere ritornerai”, poi sostituita da “Convertitevi e credete al Vangelo” dopo il Concilio Vaticano II.

un sacerdote disegna una croce di cenere sulla fronte di un fedele durante il tradizionale Mercoledì delle Ceneri

un sacerdote disegna una croce di cenere sulla fronte di un fedele durante il tradizionale Mercoledì delle Ceneri (GettyImages)

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