Quest’anno l’ora legale arriva in Italia con un leggero anticipo: nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo toccherà spostare le lancette avanti di un’ora. Il nuovo orario ci accompagnerà fino alla notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, quando le lancette torneranno indietro accogliendo il nuovo inverno.
Il passaggio all’ora legale non avviene in una data fissa, ma varia di anno in anno e ogni paese decide in autonomia. Negli Stati Uniti, ad esempio, il cambio sarà anticipato alla notte tra l’8 e il 9 marzo, creando una situazione piuttosto insolita: per quasi un mese, la differenza oraria tra Italia e America sarà di 7 ore invece delle solite 6. Questa discrepanza temporanea potrebbe creare difficoltà per chi lavora con l’estero o ha in programma viaggi internazionali.
L’abolizione dell’ora legale è un tema che viene discusso da diversi anni, con la Commissione Europea che nel 2018 aveva messo sul tavolo una proposta di cambiamento. Tuttavia, sembra arrivata la decisione finale: il cambio dell’ora stagionale non verrà eliminato e continuerà come previsto.
L’impasse che ha impedito una risoluzione definitiva è stato l’incapacità di raggiungere un accordo tra gli Stati membri. Alcuni Paesi avrebbero voluto mantenere l’ora legale tutto l’anno, mentre altri preferivano l’ora solare. Tale divisione avrebbe potuto creare un panorama caotico, con fusi orari diversi anche tra Stati confinanti, con possibili complicazioni per i trasporti, le comunicazioni e le attività economiche transfrontaliere.
Dal 2019, le discussioni sono state interrotte e nessun governo ha preso l’iniziativa per una soluzione definitiva. Consapevole della difficoltà nel trovare un consenso, la Commissione Europea ha deciso di chiudere il capitolo, confermando l’attuale sistema di cambio d’ora semestrale.
Pertanto, l’ora legale rimarrà in vigore e continuerà a scandire il passaggio tra l’inverno e l’estate, con il consueto anticipo di un’ora ogni primavera e il ritorno all’ora solare ogni autunno.