Storie Web venerdì, Febbraio 7
Notiziario

«Oggi una tra le minacce più insidiose e pervasive arriva dail mercato dei criptoasset che è in rapida espansione grazie alla interconnessione tra mondo finanziario e digitale che ha attratto gli appetiti delle criminalità». A dirlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’inaugurazione dell’anno di studi della Scuola di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.

«Un equlibrio tra innovazione e regolamenti»

«Le tecnologie digitali – è l’analisi del ministro – hanno reso tutto più fruibile e veloce, accrescendo la domanda di una nuova finanza digitale, ma dobbiamo essere consapevoli che se la domanda non viene soddisfatta dalle istituzioni ufficiali è inevitabile che sia intercettata dalle organizzazioni criminali. Bitcoin e criptovalute – ha aggiunto – sono un’opportunita ma anche costituiscono alto rischio per la volatilità del sistema e grazie all’anonimato e alla loro aterritorialita sono diventati anche un mezzo per riciclare denaro o sono usate da alcune nazioni come valuta alternativa per allentare o eludere le sanzioni che opprimono la loro economia». Per Giorgetti è necessario «trovare un equilibrio tra innovazione e regolamenti».

Rutte: “La spesa Nato per la difesa sarà ben oltre il 2%”

Giorgetti: fiducia che l’Ue allenti il Patto per spese difesa

In un’intervista al Financial Times online Giorgetti ha deto che l’Italia è fiduciosa che l’Ue allenterà le regole fiscali per consentire agli Stati membri di aumentare le spese militari. «La posizione politica in Europa si sta muovendo», ha dichiara il ministro dell’Economia che ha sottolineato la «situazione eccezionale». Giorgetti ha tracciato un parallelo tra la pandemia e il “grave” contesto geopolitico attuale, segnato dalla guerra in Ucraina e dalle pressioni Usa perché gli alleati europei paghino di più per la propria sicurezza. Durante il Covid, ha spiegato, Bruxelles ha accettato di sospendere le regole fiscali del Patto di stabilità «perché la situazione era eccezionale». «Se tutti i Paesi considerano strategico e cruciale per il futuro dell’Europa [rafforzare la difesa], l’Europa deve muoversi in questa direzione» ha aggiunto. «Dobbiamo essere realistici e la realtà è che abbiamo una guerra in Europa», ha detto Giorgetti, aggiungendo che occorre «prendere decisioni politiche che tengano conto di questa realtà».

Il ministro ha poi definito “impossibile” l’obiettivo, chiesto da Trump, di spendere almeno il 5% del Pil per la difesa rispettando le attuali regole fiscali dell’Ue che limitano il debito pubblico al 60% del Pil e il deficit al 3% del Pil. «Se si deve tagliare la spesa sanitaria per spendere nella difesa, è un problema politico. Siamo favorevoli a una politica europea comune per finanziare le spese per la difesa», ha dichiarato Giorgetti. «Se oggi tutti i Paesi decidono che è importante aumentare la spesa per la difesa, allora forse nel bilancio europeo potremmo aumentare questi fondi», ha anche aggiunto. «L’Europa ha storicamente finanziato l’agricoltura, la coesione, la pesca. Se oggi l’Europa decide che è importante… allora dovrebbe finanziare la difesa».

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