Storie Web giovedì, Febbraio 6
Notiziario

Un villaggio dell’età del Rame in località Gaudello; un tratto di basolato dell’antica via Appia nel comune di Maddaloni; un santuario di epoca ellenistico-romana, ricco di materiale votivo, a Ponte. Sono solo alcuni dei reperti archeologici rinvenuti durante i lavori effettuati lungo la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari nelle tratte di Napoli-Cancello, Cancello-Frasso e Telese-Vitulano che sono stati presentati con un evento nella stazione di Afragola.

Dagli scavi nei cantieri dell’AV/AC Napoli-Bari, è emerso un patrimonio culturale inedito che è stato possibile portare alla luce, valorizzare e offrire per nuovi studi. Per Rfi si tratta della prima tappa di un percorso che proseguirà sul territorio nazionale, con l’obiettivo di mostrare come i cantieri delle grandi opere infrastrutturali ferroviarie possano trasformarsi in una finestra sul passato, unendo progresso e radici storiche.

Tra i reperti una villa romana

Tra gli altri reperti portati alla luce anche una villa romana esposta nella sua interezza riemersa nel comune di Solopaca e numerose sepolture di cultura campana con ricchi corredi funerari, oltre a monete, oggetti in terracotta e statuine in bronzo.

Alla presentazione hanno partecipato Mariano Di Maio, responsabile Ambiente e Territorio di RFI; Massimo Comedini, responsabile Ambiente, Architettura e Territorio di Italferr; Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e Dirigente delegato per la Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento; Ilaria Maggiorotti, Presidente Archeolog Ente del Terzo Settore.

«Il Gruppo FS _ si legge in una nota _ è costantemente impegnato nella promozione dell’archeologia preventiva per garantire che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati. Le azioni di tutela prevedono un iter di approfondimento dei contesti archeologici, con la realizzazione di studi territoriali, indagini e scavi in estensione, fino ad arrivare alla valorizzazione attraverso ricostruzioni virtuali, pubblicazioni, convegni e musealizzazioni. Ma l’impegno del Gruppo FS e delle sue Società non si ferma qui. Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e Anas, infatti, fanno parte di Archeolog, Ente del Terzo settore del Gruppo che, in sinergia con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, ha lo scopo di contribuire al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici venuti alla luce durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane».

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