Storie Web mercoledì, Febbraio 5
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“Penso di essere il giocatore più completo che sia mai esistito. Sono forte di testa, nei calci piazzati, ho un buon sinistro, sono veloce, forte fisicamente, ho una buona elevazione. C’è chi preferisce Messi, Pelé o Maradona, ma dire che io non sono un calciatore completo è una bugia”. Il portoghese nel corso di un’intervista rilasciata al programma spagnolo El Chiringuito, si è incoronato come il più forte di tutti i tempi”: “Sì, credo di sì, Non vedo nessuno migliore di me e lo dico con tutto il cuore”. Senza peli sulla lingua, il portoghese, fresco del 923esimo gol siglato con la maglia dell’Al Nassr,. Cristiano ha come obiettivo personale quello dei 1000 gol: “Quest’anno sto facendo tanti gol, molti anche belli, sto bene, eppure la gente continua a fare i conti, a dire che ancora mi mancano tante reti. Non mi piace. Le cose dovrebbero accadere in modo naturale. Perché anche se segnassi 920, 925 o 930 gol, il migliore della storia sarei comunque io. Arrivare a 1000 gol sarebbe incredibile, onestamente non so se succederà, vivo il presente, non posso sapere cosa succederà in futuro”.

Il quarantesimo compleanno del fuoriclasse rappresenta l’occasione di sfogliare l’album dei ricordi per tutti gli appassionati di football. Cristiano, nato a Funchal il 5 febbraio 1985, riesce da sempre a suscitare grandissime emozioni. All’Al-Nassr, squadra in cui milita ora, è un mito d’ispirazione da moltissimi anni. Trofei, palloni d’oro, gol e gesti tecnici memorabili, mentalità vincente e la “vita per il gol”, che gli ha consentito di esultare per 923 volte in carriera fino ad oggi. Una carriera al top come pochi al mondo.

 

Sir Alex Ferguson (Getty)

L’incontro con Sir Alex Ferguson

Sir Alex Ferguson è il primo a scoprire il campione, la sera del 6 agosto del 2003, partita di lusso tra Sporting Lisbona e Manchester United. O’Shea, non uno da poco, in grande difficoltà a “tenere” lo scatenato portoghese. Ferguson che di calcio se ne intendeva, strappa il giovane portoghese allo Sporting, un accordo strappato con Jorge Mendes. Cristiano da quel momento indosserà, per sempre la maglia numero 7, la sua maglia. ll ragazzo appena maggiorenne, crescerà come un figlio per Sir Alex, e darà inizio alla sua leggenda capace, cinque anni dopo, di portare i Diavoli Rossi sul tetto d’Europa.

Manchester United - Cristiano Ronaldo

Manchester United – Cristiano Ronaldo (Getty)

l’Europeo vinto nel 2016

Portogallo a Euro 2016, CR7 in lacrime, dopo la vittoria contro la Francia padrona di casa, molto probabilmente l’immagine che umanizza di più l’extra terrestre del rettangolo di gioco, dominatore assoluto sul campo, dopo l’infortunio nel primo tempo, lascia infatti subito spazio a una versione da sensibile capopopolo vissuta al fianco di Fernando Santos, capace, grazie alla rete di Èder, di regalargli il posto più importante nella storia calcistica del paese.

 

 

Portogallo, Ronaldo

Portogallo, Ronaldo (afp)

Cristiano e la Champions League

E’ la sua casa, una grande sintonia, la musichetta, per il portoghese, è di fatto una vera e propria colonna sonora di felicità. “Se pensi alla Champions pensi a Cristiano, speriamo possa tornare a giocarla.” (cit. Seferin) Cinque trionfi (e cinque palloni d’oro), 140 reti e 48 assist: tra Ronaldo e la coppa delle grandi orecchie, esiste un vero e proprio rapporto intimo, non soltanto riconducibile a numeri individuali da primatista assoluto.

Dei 450 gol targati CR7 col Real, nella Liga e in Champions, uno, è certamente indimenticabile: la rovesciata segnata alla Juventus ad aprile 2018, accolta dagli applausi, un gol straordinario. Forse proprio grazie a quella segnatura da “extra terrestre”, in estate si trasferisce proprio a Torino tra lo stupore generale. Operazione in casa Juve che strappa gli applausi di tutto il mondo del calcio, ma anche molto onerosa, ma Cristiano non delude mai ed è capace di segnare “solo” 101 gol in tre stagioni, niente male. CR7 nei conquista definitivamente i cuori bianconeri con la straordinaria tripletta all’ Atletico Madrid, allo Stadium, in Champions League.

 

 

 

Cristiano Ronaldo, Juventus-Real Madrid, 3 aprile 2018

Cristiano Ronaldo, Juventus-Real Madrid, 3 aprile 2018 (Ansa)

Ronaldo è anche un personaggio scomodo, antipatico, per alcuni, a molti ha sempre dato fastidio la sicurezza nei propri mezzi, arrogante e egoista ossessionato dai riconoscimenti individuali nell’ambito di uno sport di squadra. Ma la sua ascesa è stata frutto di disciplina, diligenza e dedizione e non c’è nessuno tra coloro che hanno giocato al suo fianco che non è rimasto stupito dalla sua serietà professionale. Fin da giovanissimo è stato trascinato da quella disperata voglia di essere il migliore. Ai tempi dello Sporting Lisbona, l’allora allenatore Fernando Santos una volta gli disse che non era bravo nel gioco aereo. Ebbene, il giorno dopo lo stesso Santos vide Ronaldo sul campo di allenamento “esercitarsi sui colpi di testa più e più volte”. Al Manchester United, Ronaldo ha capito che doveva migliorare a tutto tondo, non solo sotto il profilo tecnico, ma anche dal punto di vista della forza e della preparazione fisica. Adesso, l’obiettivo, è raggiungere quota mille gol in carriera. Per diventare il miglior cannoniere di tutti i tempi. CR7 ci prova e intanto fa 40. Con la certezza di essere già nella storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo (gettyimages)

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