Storie Web mercoledì, Febbraio 5
Notiziario

L’uomo che nella giornata di ieri, martedì 4 febbraio, ha aperto il fuoco in una scuola si Orebro, a 200 km da Stoccolma, era un 35enne incensurato del posto. L’uomo, sempre secondo i racconti della polizia, deteneva regolarmente l’arma con la quale ha poi ucciso 10 persone nei corridoi dell’istituto di formazione professionale. Si sarebbe poi suicidato.

Sono circa 10 le persone decedute dopo la sparatoria avvenuta a Orebro, a 200 km da Stoccolma, in Svezia. L’attacco si è verificato in un centro di formazione per adulti, una scuola che segue persone che decidono di riprendere gli studi mai conclusi durante infanzia e adolescenza.

Secondo le informazioni fornite dalla polizia in una conferenza stampa tenutasi alle 15.30 di ieri, martedì 4 febbraio, la sparatoria è avvenuta intorno alle 13 nei corridoi dell’istituto di formazione professionale di Campus Risbergska. Al momento dell’attacco, in classe vi erano decine di studenti: l’istituto prevede da sempre anche corsi per immigrati e programmi per persone con disabilità.

Sul movente dietro la sparatoria non si hanno ancora informazioni. Il responsabile sarebbe un 35enne incensurato che ha puntato l’arma in suo possesso contro gli studenti e ha aperto il fuoco, ferendo e uccidendo di fatto almeno 9 persone. In ultimo, l’aggressore avrebbe rivolto la pistola contro di sé tentando il suicidio. L’uomo è rimasto ferito ed è stato portato in ospedale dalle forze dell’ordine intervenute sul posto. Poco dopo è morto nel reparto del nosocomio più vicino: si sarebbe tolto la vita. 

Sparatoria a Orebro, almeno 10 i feriti: il momento in cui l’aggressore apre il fuoco

Secondo quanto ribadito dalla polizia, l’aggressore era incensurato e avrebbe agito da solo, senza l’aiuto di complici. I report iniziali parlavano di 5 persone ferite, ma il bilancio è presto salito a causa delle gravi lesioni procurate alle vittime: molte tra loro, infatti, sono purtroppo decedute in ospedale.

Immagine

L’aggressione si è verificata alla fine di un esame con valenza nazionale a pochi minuti dal termine della giornata di lezioni. Il responsabile avrebbe fatto il suo ingresso nell’istituto vestito di verde e con l’arma, detenuta regolarmente, bene in vista.

Secondo la polizia, il 35enne non avrebbe compiuto un attentato terroristico ma le motivazioni dietro la mattanza restano ignote. Esito negativo è stato dato anche dalle perquisizioni domiciliari. Il padre dell’aggressore, raggiunto dai media e in seguito interrogato dalle forze dell’ordine, ha detto di non aver mai sospettato dell’attacco e di non sapere perché il figlio abbia aperto il fuoco nella scuola.

I parenti del 35enne, invece, lo hanno descritto come “un solitario”, un uomo che aveva cambiato nome e che forse da qualche tempo soffriva per problemi psichici dei quali però non si ha alcuna certezza. “Non aveva precedenti, non era noto alle forze dell’ordine e non apparteneva a gang criminali”, ha detto in conferenza stampa il capo della polizia di Orebro, Roberto Eid Forest, senza fornire altri dettagli, tantomeno sul movente della mattanza.

Immagine

Le stragi nelle scuole sono rarissime in Svezia e hanno suscitato lo sgomento non solo della comunità, ma anche del primo ministro Ulf Kristersson che ha definito questa come “la peggiore sparatoria di massa nella storia del Paese”.

Dall’Italia anche la premier Giorgia Meloni si è espressa sull’accaduto, manifestando la propria solidarietà al governo e stringendosi alle famiglie di coloro che sono morti o sono rimasti feriti. “Non lasciamo che la violenza e la barbarie entrino nel tessuto delle nostre società” ha affermato.

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.