Storie Web venerdì, Dicembre 20
Notiziario

L’uomo è stato “incastrato” da una videochiamata che la vittima stava facendo con un conoscente.

I Carabinieri di Letojanni, in provincia di Messina, hanno tratto in arresto un uomo di 48 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie. L’intervento è scattato a seguito di una chiamata al 112 effettuata dalla stessa vittima, che ha denunciato episodi di violenza culminati in un tentativo di soffocamento con un cuscino. L’operazione dei militari ha confermato la gravità della situazione, raccogliendo prove schiaccianti e testimonianze sul posto.

La prova decisiva: una videochiamata fortuita

Un elemento determinante per l’arresto è stato un “incidente” tecnologico: poco prima dell’aggressione, la donna aveva avviato una videochiamata con un conoscente, rimasta aperta durante i momenti più violenti. Questo ha consentito di registrare l’intera sequenza della lite e della successiva aggressione, offrendo una prova digitale inoppugnabile. Grazie alle recenti normative in materia di violenza di genere, i Carabinieri hanno potuto effettuare l’arresto in flagranza differita, intervenendo entro 48 ore sulla base di immagini o registrazioni che documentano chiaramente il reato e il suo autore.

Le successive indagini hanno svelato che l’episodio non era un caso isolato, ma faceva parte di una catena di comportamenti violenti, sia fisici che psicologici, accompagnati da atti di controllo economico sulla vittima. Questa dinamica ha aggravato il quadro accusatorio, consolidando la posizione dell’uomo come autore di reiterate condotte criminali.

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L’iter giudiziario

Dopo l’arresto, il 48enne è stato condotto davanti al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Messina, che ha convalidato il provvedimento cautelare. L’uomo rimane in custodia, mentre la donna, assistita dai servizi sociali e dalle autorità competenti, è sotto tutela per garantirne la sicurezza e il sostegno psicologico.

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