Storie Web mercoledì, Aprile 23
Notiziario

Un singolare intreccio lega quest’anno il lutto per la morte di papa Francesco e la ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo, con seguito di polemica politica.

Ieri il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri ha detto che in vista del 25 aprile, “tutte le cerimonie sono consentite, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone“. 

Un’affermazione che fa discutere. Il 25 aprile, fanno notare molti esponenti dell’opposizione, non è una partita di calcio né un evento di intrattenimento, ma una giornata dedicata alla memoria della liberazione dal regime fascista che trascinò il Paese nella seconda guerra mondiale a fianco dei nazisti. Memoria su cui si fonda la Costituzione della Repubblica. Dunque non un oltraggio al lutto per papa Francesco che sulla sua pelle ha vissuto sotto un regime: la dittatura militare che governò la sua Argentina dal 1976 al 1983.

Le parole di Musumeci si tirano dietro reazioni dure e commenti al vetriolo. Il Pd annuncia seccamente che sospenderà le attività del partito solo per tre giorni, fino al 24; Avs punta il dito contro “l’allergia” di Palazzo Chigi “alla liberazione dal fascismo e dal nazismo”; i Radicali parlano dell'”ennesimo sintomo di uno stato teocratico”. Nessun commento dai 5 stelle che però, a quanto filtra, vogliono evitare polemiche in un momento di lutto per il Papa confermando al contempo l’impegno a festeggiare il 25 aprile.

Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci (Ansa)

Una polemica che potrebbe andare di pari passo – si teme in ambienti parlamentari – con l’omaggio della politica e delle istituzioni a Francesco che culminerà nelle commemorazioni ufficiali alla Camera (con la partecipazione della presidente del Consiglio) e sabato fermerà anche le partite di calcio. 

“Non trovo giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni – attacca Nicola Fratoianni: ”Voler sminuire il valore di ciò che rappresenta quel giorno utilizzando peraltro la scomparsa di una straordinaria personalità come papa Francesco, non può passare sotto silenzio”. Il 25 aprile “non è una festa in discoteca o un happy hour, ma il giorno in cui si ricorda la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, grazie alla resistenza che ci ha poi condotti alla democrazia”, rincara il collega di Avs, Angelo Bonelli che aggiunge: “Musumeci ha perso un’occasione per tacere”.

Il segretario di Radicali Italiani, Filippo Blengino, invita i sindaci a “disobbedire, non dando seguito alle disposizioni di Palazzo Chigi e non esponendo le bandiere a mezz’asta”. Mentre Rifondazione Comunista promette che il 25 sarà in piazza “con ancora più forza, con ancora più rabbia, con ancora più speranza. A ricordare che l’Italia è nata dalla resistenza”. Intanto, Meloni fa slittare la missione in Uzbekistan e Kazakistan, prevista da venerdì a domenica, per partecipare sabato ai funerali di Bergoglio.

Nicola Fratoianni

Nicola Fratoianni (Rainews)

Polemico anche il segretario di Più Europa Riccardo Magi: “Il ministro Musumeci chiede che le manifestazioni del 25 aprile avvengano con sobrietà per rispetto di papa Francesco. D’altronde, sull’80mo anniversario di un evento così importante e fondativo per l’Italia, Meloni ha mostrato talmente tanta sobrietà che ha deciso di organizzare un viaggio in Uzbekistan invece che celebrare la Resistenza. Forse Musumeci è abituato alla sobrietà di Salvini, che fino a ieri indossava magliette anti Bergoglio, nostalgiche di Ratzinger, con scritto ‘Il mio Papa è Benedetto'”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella rinvia a mercoledì 30 l’incontro con le associazioni combattenti inizialmente previsto per domani al Quirinale: è comunque al lavoro e riceverà un significativo gruppo di vescovi delle aree interne della Campania. Il 25, dopo l’Altare della Patria, il capo dello Stato andrà a Genova per l’ottantesimo anniversario della Liberazione, anche se compatterà i tempi della sua visita per fare rientro a Roma nel primo pomeriggio, quando diversi capi Stato e di governo arriveranno a Roma per partecipare il giorno dopo alle esequie del Papa.

Nel giorno della Liberazione sono previsti eventi in tutto lo stivale: Bologna conferma tutti gli eventi in programma, il teatro alla Scala di Milano ospiterà un concerto andato già sold-out, a Napoli i movimenti preparano la piazza.  Polemico il presidente dell’associazione nazionale ex deportati (Aned) Dario Vanegoni: “È un modo assurdo di strumentalizzare un lutto vero che condividiamo”. 

L’Anpi conferma le iniziative programmate per la celebrazione del 25 Aprile: “La scomparsa di Papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per gli antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e di fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale. Ricordiamo peraltro che il 25 aprile di quest’anno è l’80esimo anniversario della Liberazione. Si tratta di un appuntamento di straordinaria rilevanza, perché celebra il giorno della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra”. Di conseguenza l’Anpi conferma le iniziative promosse, “che si svolgeranno ovviamente in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto”.  

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