Boeing sta cercando di annullare l’accordo di patteggiamento raggiunto con il Dipartimento di Giustizia a luglio in relazione agli incidenti del 737 Max del 2018 e del 2019 (346 morti in totale), ma che è stato respinto da un giudice del Texas a dicembre: lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui il colosso aeronautico Usa «sta cercando di ottenere un trattamento più indulgente dal dipartimento di Giustizia che, sotto l’amministrazione Trump, sta esaminando numerosi casi penali che non sono ancora andati a processo o non sono ancora stati convalidati da un giudice. Secondo il report, ciò porrebbe potenzialmente fine a un raro procedimento penale nei confronti di una grande azienda statunitense, sebbene Boeing manterrebbe comunque l’impegno a spendere circa 400 milioni di dollari per migliorare la sicurezza e la conformità.

«Boeing dovrebbe trarre vantaggio dalla nuova prospettiva del Dipartimento di Giustizia di Trump, che è più propenso a modificare almeno in parte questo accordo», riferisce il Wsj. «Consentire a Boeing di annullare questo accordo, o attenuare la sanzione nei confronti del gruppo, sarebbe uno degli esempi più eclatanti dell’approccio più morbido dell’amministrazione Trump nei confronti dei casi di giustizia dei colletti bianchi», ammonisce il quotidiano. Le parti dovranno ora comunicare al giudice le loro intenzioni entro e non oltre l’11 aprile.

I parenti delle vittime dei due incidenti del 737 MAX hanno definito l’accordo di patteggiamento un accordo “dolce” che non è riuscito a ritenere adeguatamente Boeing responsabile per la morte dei loro cari.

Un accordo di patteggiamento marchierebbe però Boeing come azienda criminale condannata per aver cospirato per frodare la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti con un software sospetto che ha influenzato i sistemi di controllo del volo negli aerei precipitati.

A maggio, il Dipartimento di Giustizia ha scoperto che Boeing aveva violato i termini di un accordo del 2021 che l’aveva protetta da un’azione penale per gli incidenti. I pubblici ministeri hanno quindi deciso di incriminare penalmente Boeing e negoziare l’attuale accordo di patteggiamento. La decisione è seguita a un’esplosione in volo del 5 gennaio 2024 di un pannello di una porta su un jet dell’Alaska Airlines che ha evidenziato i problemi di sicurezza e qualità in corso presso Boeing.

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