Prima di trasferirsi in Ferrari per il Mondiale di Formula 1 2025 Lewis Hamilton ha deciso di prendere lezioni di lingua italiana: il sette volte campione del mondo non vuole farsi trovare impreparato al suo arrivo a Maranello. Fa parte del suo piano per vincere con la Rossa.
Mentre c’è chi è convinto che il suo trasferimento in Ferrari sia esclusivamente una questione di marketing e che in realtà approdi a Maranello per svernare, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton si sta preparando all’approdo a Maranello in vista del Mondiale di Formula 1 2025 facendo attenzione a tutti i dettagli, senza lasciare nulla al caso. E così, con sette titoli iridati in bacheca e quasi 40 anni sulla carta d’identità (li compirà il prossimo 8 gennaio), prima di cominciare ufficialmente la sua avventura con la casa del Cavallino Rampante è “tornato a scuola” per imparare l’italiano.
Nonostante ormai l’inglese sia la lingua universalmente utilizzata in tutte le scuderie del Circus (tant’è che anche il team principal Frederic Vasseur ancora si esprime in inglese quando deve tenere discorsi pubblici) infatti Lewis Hamilton, che è già stato più volte in visita, non ufficiale, a Maranello, sa che sia in fabbrica e sia tra gli ingegneri della GeS la lingua più parlata è l’italiano. E per non lasciare nulla di intentato ha deciso di prendere lezioni di lingua italiana di modo da sviluppare un solido rapporto con tutti coloro che lavoreranno alla monoposto con cui correrà nel prossimo Mondiale di Formula 1 e in quello successivo e anche capire cosa si dicono ingegneri e meccanici tra loro.
E vuole farlo fin da subito, cioè dal primo giorno in cui guiderà per la prima volta una Ferrari da Formula 1 (cosa che, a causa del rifiuto da parte di Mercedes di liberarlo per i test collettivi di fine stagione andati in scena ad Abu Dhabi all’indomani dell’ultima gara del Mondiale, avverrà nei primi giorni di gennaio quando girerà sul circuito privato di Fiorano con una vecchia F1-75). Data la sua enorme esperienza nel più prestigioso campionato automobilistico a ruote scoperte, Lewis Hamilton sa benissimo quanto sia fondamentale avere un rapporto diretto e comunicare con tutti coloro che lavorano per la scuderia dal più alto al più basso in grado, così come sa che è altrettanto fondamentale capire tutto ciò che accade intorno ad esso.
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Un approccio che il quasi 40enne di Stevenage ha avuto, soprattutto dopo aver perso il titolo con Rosberg, in Mercedes (non a caso il suo addio a Brackley è stato preso con grande tristezza) e che, molti anni prima di lui, è servito a quel Michael Schumacher, con cui oggi condivide il titolo di pilota più titolato della storia della Formula 1, per gettare le fondamenta per quello che è il più lungo ciclo vincente della Ferrari in F1. Anzi fare meglio del tedesco che imparò l’italiano solo una volta in Italia inizialmente al fine di capire cosa dicevano gli ingegneri e i meccanici quando parlavano tra di loro e poi per stringere dei rapporti di amicizia direttamente con chi poi fattivamente disegnava, progettava, costruiva e assemblava la monoposto con cui andava in pista.