Il primo ministro indiano Narendra Modi è arrivato ad Ahmedabad, sul luogo dello schianto del Boeing 787 di Air India avvenuto ieri, 12 giugno, e nel quale sono morte almeno 265 persone. Il volo 171 della compagnia aerea indiana Air India è precipitato sugli edifici della città indiana nordoccidentale, poco dopo il decollo verso l’aeroporto londinese di Gatwick.
Solo un superstite tra le 242 persone a bordo: 12 membri dell’equipaggio e 230 passeggeri, tra cui 159 cittadini indiani, 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese. “Ero circondato dai morti”, ha raccontato il 40enne britannico di origini indiane, “il passeggero del miracolo”. Con un comunicato pubblicato sul proprio sito, Air India ha confermato che “sono stati confermati 241 decessi” su “230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. L’unico sopravvissuto è ricoverato in ospedale”.
Oltre 300 le vittime stimate
L’aereo ha interrotto i contatti con la torre di controllo ad un’altezza di circa 200 metri ed è caduto su uno studentato medico vicino alle piste dell’aeroporto, che si trova presso Ahmedabad, città di oltre 5 milioni di abitanti e capitale del Gujarat, lo Stato natale del Primo ministro. Le molte vittime registrate anche sul luogo dell’impatto fanno salire ad oltre 300 la stima dei morti.
Akshay Dongardiv, presidente nazionale della Federazione dell’Associazione Medica di tutta l’India, ha dichiarato che i sanitari hanno anche iniziato a condurre i primi test del Dna per dare un’identità ai corpi delle vittime, mentre le famiglie in lutto si riunivano davanti all’ospedale civile di Ahmedabad.
Gli inquirenti avviano le prime indagini
Le autorità hanno iniziato a indagare su uno dei peggiori disastri aerei dell’India. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, i primi approfondimenti degli inquirenti si starebbero concentrando sulla spinta del motore negli istanti successivi al decollo.Il ministro dell’Aviazione civile Ram Mohan Naidu ha dichiarato che l’Aircraft Accident Investigation Bureau ha avviato l’indagine in linea con i protocolli globali stabiliti dall’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile. Un team degli Stati Uniti è atteso in India per collaborare alle indagini. Al momento, non ci sono stati aggiornamenti sul recupero delle scatole nere, i registratori dei dati di volo e delle voci della cabina di pilotaggio.