Gli interni e gli arredi sono color pastello e dalle forme gentili, con presenza di verde e, non invasiva, di specchi. Tutto “certificato vegan” come l’offerta gastronomica, formata esclusivamente da piatti non solo vegani ma anche senza glutine. Nulla è lasciato al caso nel “concept” del ristorante Linfa – Milano Eats Different.
Del resto dovrebbe essere così per ogni nuovo locale, soprattutto se nasce per proporre un’idea innovativa di ristorazione, per giunta in un campo poco esplorato, almeno in Italia, dove Linfa è stato pioniere. E soprattutto se nasce nel 2021, quando il periodo Covid era tutt’altro che archiviato, e quando “plant based” era una espressione molto meno diffusa e conosciuta di quanto lo sia oggi.
Ma i tempi cambiano, tanto che Linfa è pronto a raddoppiare con un nuovo locale a Milano: probabilmente l’apertura definiva avverrà durante la Design week a metà aprile, ma le prime prove ufficiali sono previste già per San Valentino. Gli spazi sono quelli dello showroom di Visionnaire in piazza Cavour. Ecco quindi che torna l’attenzione al design.
«Sapevo che la nostra clientela avrebbe apprezzato uno stile delicato e contemporaneo, e che l’80% sarebbe stato composto da donne. Lo dicevano le statistiche, anche se ora la percentuale sta cambiando. Così come ora c’è sempre maggior curiosità e interesse per la nostra proposta gastronomica anche da parte di chi non è vegano e non ha intolleranze alimentari, ormai si tratta del 90% dei clienti. All’inizio c’era più diffidenza, molti quasi fuggivano, ora invece prevale la voglia di provare. E ritornare».
A parlare è Edoardo Valsecchi, fondatore e proprietario di Linfa, premiato come “Miglior Bistrò vegetale” nella guida Top 50 Italy 2025. Classe 91, Valsecchi ha studiato Economia alla Liuc di Castellanza e poi, dopo una breve esperienza in Fontanafredda, è andato a «farsi le ossa con ruoli molto operativi» in catene di hotel in giro per il mondo. In questo periodo matura la decisione di seguire una dieta vegana, che unirà alla sua formazione in campo food&beverage, avvenuta soprattutto in Uk, dove Valsecchi ha contribuito a lanciare 5 locali «vegan» in 5 anni. Da qui l’idea di ideare un format adatto all’Italia, dove non servivano particolari indagini di mercato, per capire che mancava un’offerta come quella di Linfa.