Per la prima volta in oltre cinquant’anni, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) si ritrovano con un nuovo comitato consultivo sulle pratiche vaccinali (Acip) composto da otto membri, selezionati direttamente dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., due giorni dopo aver licenziato in blocco i 17 componenti precedenti.
La decisione è stata motivata da Kennedy come un “reset necessario” per ristabilire trasparenza, indipendenza e fiducia pubblica in un campo, quello dei vaccini, diventato negli ultimi anni un terreno di forte polarizzazione. Tuttavia, molti dei nuovi nominati hanno espresso, in passato, posizioni apertamente critiche verso le vaccinazioni anti-Covid, i mandati vaccinali e, in particolare, l’uso della tecnologia a mRna. Alcuni di loro, inoltre, hanno competenze limitate nel campo delle malattie infettive o della vaccinologia.
Una svolta storica
Tradizionalmente, l’Acip è stato composto da esperti di alto profilo in immunologia, malattie infettive, pediatria e sanità pubblica, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni basate su dati scientifici per proteggere la salute pubblica. Con questa nuova nomina, secondo Paul Offit, co-inventore di un vaccino contro il rotavirus ed ex membro dell’Acip, «viene cancellata la memoria istituzionale e compromessa l’affidabilità scientifica delle decisioni del Cdc».
«Alcuni dei nuovi membri hanno una chiara storia anti-vaccinale – ha affermato Offit -. La comunità medica rischia di non riconoscere più l’autorità dell’Acip e creare propri comitati indipendenti».
Un campanello d’allarme simile è stato suonato anche dai 17 membri dell’Acip licenziati, che hanno pubblicato un editoriale sulla rivista Jama. In una lettera aperta, gli esperti hanno dichiarato di essere «profondamente preoccupati» per le azioni del segretario alla Salute Kennedy, accusandolo di aver gravemente compromesso l’integrità del programma vaccinale nazionale. Secondo quanto riportato, il licenziamento collettivo, la nomina accelerata degli otto nuovi membri e il ridimensionamento interno del personale del Cdc dedicato ai vaccini «hanno indebolito in modo critico l’architettura scientifica e operativa della risposta immunizzativa statunitense». Gli autori dell’editoriale hanno inoltre respinto le accuse di conflitto di interessi, sottolineando l’indipendenza e il rigore del lavoro svolto durante il loro mandato.