Storie Web lunedì, Maggio 12
Notiziario

«È possibile che Stati Uniti e Cina si mettano d’accordo per una sospensione reciproca dei dazi, per la durata dei colloqui». Lo ha detto Guy Parmelin, ministro dell’Economia della Svizzera, secondo quanto riportato dai media statunitensi. Nel weekend, a Ginevra, è in programma l’inizio dei colloqui tra le delegazioni di Stati Uniti e Cina.

L’attesa per la de-escalation

La Svizzera e gli Stati Uniti – ha annunciato la presidente svizzera Karin Keller-Sutter – hanno concordato di accelerare le discussioni sui dazi. La decisione dopo un incontro con alti funzionari statunitensi. I prossimi negoziati in terra elvetica sono visti positivamente anche dall’Organizzazione mondiale del commercio. «Un passo positivo e costruttivo verso la de-escalation», così la Wto valuta i colloqui attesi nel fine settimana in Svizzera tra delegazioni di Stati Uniti e Cina nel mezzo della guerra commerciale tra le due superpotenze. «Un dialogo costante tra le due più grandi economie del mondo è cruciale per allentare le tensioni commerciali, impedire la frammentazione lungo linee geopolitiche e preservare la crescita globale», secondo una dichiarazione di un portavoce di Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale del Wto.

Usa pronti a ridurre i dazi a Pechino

Donald Trump in giornata ha parlato di una possibile o potenziale riduzione dei dazi nei confronti di Pechino all’80% (non molte ore dopo aver affermato che il 145% era la tariffa giusta), ma secondo diversi media americani che citano fonti informate l’amministrazione starebbe pensando di tagliare i dazi alla Cina molto di più. Questo drastico taglio rappresenterebbe un primo passo da parte di Washington, nella speranza di una reciproca riduzione tariffaria da parte di Pechino. Per Bloomberg, l’obiettivo sarebbe al di sotto del 60%, mentre secondo quanto hanno riferito fonti informate al Washington Post l’amministrazione potrebbe arrivare al 54-50%.

In ogni caso, la Casa Bianca ha precisato che i dazi del 10%, la tariffa base stabilita da Donald Trump, rimane per tutti i Paesi. «Il presidente la vuole mantenere per tutti», ha detto la portavoce Karoline Leavitt.

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