BRUXELLES – A dispetto delle assicurazioni del governo Meloni lo stato dell’economia italiana rimane fragile, secondo le più recenti analisi della Commissione europea. In una serie di rapporti, pubblicati oggi mercoledì 18 dicembre, l’esecutivo comunitario mette l’accento sui rischi finanziari, per via di un elevato debito pubblico che potrebbe pesare in fin dei conti sui bilanci bancari. Anche sul fronte del lavoro, il divario di occupazione tra uomo e donna è ritenuto in una «situazione critica».

Cominciamo proprio da questo elemento. L’analisi della Commissione europea è rigorosa. Il tasso di occupazione ha toccato nuovi record, al 66,3% nel 2023, ma rimane inferiore di nove punti percentuali alla media europea. Le tradizionali differenze tra Nord e Sud restano notevoli. Il divario di occupazione tra uomo e donna è di 19,5 punti percentuali, il doppio rispetto alla media europea. Il tasso di giovani che non studiano e non lavorano è del 16,1% (media europea: 11,2%).

I tassi di occupazione dei diplomati professionali variano da meno del 70% in Italia, Spagna, Romania e Grecia a più del 90% nei Paesi Bassi, in Germania e a Malta. La quota delle persone occupate temporaneamente è in Italia tra le più elevate, sopra al 15%. Così come è tra i più elevati anche il tasso di disoccupazione di lungo periodo (4,2%). In compenso, sempre l’Italia è tra i paesi che registrano un basso divario di occupazione tra persone con e senza disabilità: 15,9 punti percentuali.

«Nel 2023, la quota di popolazione generale e di bambini a rischio di povertà o di esclusione sociale è diminuita», nota ancora Bruxelles. Ma le percentuali – rispettivamente del 22,8% e del 27,1% – sono entrambe al di sopra delle medie europee. La quota di lavoratori autonomi è in Italia intorno al 20%, rispetto all’8% in Germania o in Danimarca. Secondo l’analisi della Commissione europea sei indicatori mostrano che la situazione italiana è «critica» o «da monitorare».

Anche sul fronte macroeconomico, la situazione non appare così rosea come emergerebbe a tutta prima dal dibattito pubblico. A livello di zona euro, la Commissione europea chiede rinnovati sforzi per rafforzare la competitività e la resilienza dell’economia. Sul fronte italiano l’esecutivo comunitario tratteggia un quadro in chiaroscuro. Vi sono miglioramenti, ma restano fragilità pericolose, se la situazione mondiale dovesse peggiorare improvvisamente.

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