L’Ucraina è entrata oggi ufficialmente a far parte della Corte penale internazionale (Cpi) con una cerimonia presso la sede all’Aja: è il 125esimo Paese a ratificare lo Statuto di Roma.

Durante la cerimonia, la presidente della Cpi, la giudice Tomoko Akane, ha consegnato all’ambasciatore di Kiev nei Paesi Bassi Andriy Kostin un’edizione speciale dello Statuto di Roma, come simbolo dell’impegno a favore dello Stato di diritto. «Aderendo allo Statuto di Roma, l’Ucraina entra a far parte della comunità delle nazioni impegnate a porre fine all’impunità per i crimini più gravi che preoccupano la comunità internazionale», ha detto Akane.

Prosegue, nel frattempo, anche l’attività diplomatica sul fronte più strettamente bellico. È in corso un dialogo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per definire un possibile «mega-accordo» sui droni ad uso militare. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sottolineando in un’intervista al New York Post che l’intesa prevederebbe l’acquisto da parte degli Stati Uniti della tecnologia ucraina più avanzata, testata sul campo contro le forze russe, in cambio della fornitura a Kiev di nuove armi. «I nostri ultimi colloqui con Trump si sono concentrati su un accordo che possa rafforzare la tecnologia aerea di entrambi i Paesi», ha spiegato Zelensky, sottolineando come i droni ucraini di ultima generazione abbiano dimostrato di poter penetrare le difese russe. «Il popolo americano ha bisogno di questa tecnologia, e dovete averla nel vostro arsenale», ha dichiarato Zelensky, definendo i droni lo strumento chiave che ha permesso all’Ucraina di resistere per oltre tre anni all’invasione russa. «Saremo pronti a condividere questa esperienza con l’America e altri partner europei», ha aggiunto il presidente ucraino, confermando che colloqui sono in corso anche con Danimarca, Norvegia e Germania.

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