«Nei prossimi anni, secondo i piani di bilancio, la Germania investirà 10 miliardi in droni di ogni tipo, di attacco e di difesa, a tutte le altitudini. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen presenterà stasera i progetti prioritari dell’Ue e formulerà le sue proposte: la Germania si offre di assumere la guida del progetto Air Defence Shield». Lo ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius. «Il comportamento ibrido di Putin sarà sempre più aggressivo. Non dobbiamo allentare la guardia nel rafforzamento della nostra capacità di difesa».

I tedeschi per ora schiereranno Eurofighter nella base militare polacca di Malbork per proteggere il fianco orientale della Nato e investiranno dieci miliardi di euro in droni, sempre secondo quanto Pistorius dichiara a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles. La Casa Bianca intanto riferisce che Donald Trump è «ottimista» sulla possibilità di raggiungere un accordo di pace in Ucraina sulla scia dell’intesa per Gaza. Il presidente Usa riceverà venerdì il leader ucraino Volodymyr Zelensky: sul tavolo l’invio a Kiev dei missili a lungo raggio Tomahawk e la cooperazione per la produzione di droni.

Sul confronto con Mosca si è pronunciato anche il segretario della Guerra Usa Pete Hegseth rivolgendosi al Gruppo di contatto guidato da Londra e Berlino. «Un meccanismo fondamentale per raggiungere la pace in Ucraina», ha detto, «è l’elenco delle priorità della Nato o l’iniziativa di finanziamento Purl. Si tratta di un processo rigoroso che finora si è dimostrato efficace. Gli alleati affermano spesso che la sicurezza dell’Ucraina è sinonimo di sicurezza europea. Ebbene, è giunto il momento che tutti i paesi della Nato traducano le parole in azioni concrete sotto forma di investimenti: tutti i Paesi seduti a questo tavolo, senza scrocconi».

Un messaggio di speranza arriva poi dalla Santa sede, per bocca del Segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin. «Attualmente non si vedono degli elementi concreti» per la pace in Ucraina: «Spero che, avendo chiuso il capitolo Gaza, perché in un certo senso è chiuso» il presidente Trump «possa dedicarsi anche maggiormente al tema Ucraina e quindi possa impegnarsi maggiormente a cercare una via di uscita alla guerra. Tentativi ne sono stati fatti tanti, a partire dall’incontro in Alaska con il Presidente Putin eccetera. E finora non hanno dato i risultati sperati. Però rimane sempre che l’America ha un ruolo importante in tutte queste vicende», ha detto il cardinale a margine del Premio Ambasciatori.

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