
«C’è accordo» sul decreto Ucraina nel governo e nella maggioranza. Lo annuncia ad Affaritaliani il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla vigilia del Consiglio dei ministri chiamato a varare il provvedimento per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore di Kiev. Un risultato raggiunto a poche ore dall’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago.
E il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani assicura: «Continueremo ad aiutare l’Ucraina da tutti i punti di vista: politico, economico e con l’invio di materiale militare e di materiale utile alla ricostruzione della rete energetica per aiutare la popolazione civile che sta affrontando un inverno difficile. Il tutto mentre continuiamo a lavorare per una pace giusta e duratura garantita da accordi di sicurezza a tutela di Ucraina ed Europa».
La posizione leghista
Il tema del rinnovato sostegno all’Ucraina è stato al centro di un serrato confronto della maggioranza negli ultimi giorni: «La richiesta della Lega – aveva detto sabato 27 dicembre Matteo Salvini – è di prendere in considerazione che negli ultimi tre anni è cambiato qualcosa. Ora c’è un tavolo di trattativa aperto. E quindi più che mandare armi per attaccare e distruggere, puntiamo sulla strategia difensiva, sulla logistica, su come proteggere i civili, come scaldarli, curarli». Decisivo secondo il partito di via Bellerio il sostegno alle mosse di Donald Trump per porre fine alla guerra diventa. «Da Mar-a-Lago mi aspetto un altro passo avanti. Ringrazio, come tutti dovrebbero ringraziare – ha rilanciato il vicepremier – il presidente Trump per lo sforzo che sta facendo. E poi è chiaro che la partita finale sarà a tre: Trump-Zelensky e Putin. Spero non ci siano guastatori occidentali a cui conviene la continuazione della guerra, con la produzione e la vendita delle armi magari per riconvertire settori industriali messi in ginocchio da Bruxelles».