Ieri sera la commissione Bilancio della Camera ha concluso l’esame della manovra 2025, conferendo il mandato ai relatori, Comaroli, D’Attis, Lucaselli e Romano a riferire. Questa mattina si terrà una conferenza dei capigruppo per stabilire i tempi dell’approdo in Aula. Ecco le ultime novità su pensioni, bonus, web tax, Ponte sullo Stretto e sullo stipendio dei ministri non eletti.

Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L’approdo nell’Aula della Camera era previsto per oggi, 18 dicembre. Ora però bisogna attendere la conferenza dei capigruppo della Camera – inizialmente convocata alle 19.15 di ieri rinviata a questa mattina alle 10 – che dovrà definire il cronoprogramma e stabilire i tempi dell’approdo in Aula. Il rinvio della capigruppo è legato alle riformulazioni degli emendamenti, da parte dei relatori, presentate in commissione Bilancio solo alle 19 di ieri. La legge di bilancio deve essere approvata entro il prossimo 31 dicembre: approvare la legge di bilancio 2025 entro Natale sembra sempre più improbabile, e il Senato probabilmente lavorerà il 27 e 28 dicembre.

Ieri sera sono state apportate le ultime modifiche alla manovra, a partire dall’emendamento sull’aumento di stipendio per i ministri non eletti, aumento che è stato poi sostituito da un rimborso, e di fatto dimezzato nell’importo. Tra le ultime novità, oltre a un incremento light delle pensioni minime, alle nuove aliquote Irpef, e al taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, tra le altre cose ci sono l’Ires premiale, lo sconto di 4 punti per le imprese che investono e assumono, il bonus elettrodomestici, e l’anticipo pensionistico con la previdenza complementare. Vediamo come cambiano le misure del testo della legge.

Legge di bilancio 2025: quanto arriverà in Aula e quando sarà approvata

Come dicevamo, non è ancora chiaro il calendario dell’esame della manovra in Aula. Governo e maggioranza puntano al voto finale a Montecitorio entro venerdì, ma bisogna attendere la capigruppo di questa mattina, per avere un’idea più chiara delle prossime tappe. È possibile comunque che il provvedimento approdi in Aula a Montecitorio in ritardo rispetto alle previsioni, e che il via libera definitivo in Senato arrivi tra Natale e Capodanno. Ieri sera intanto si è chiuso l’esame degli emendamenti alla legge di bilancio alla Commissione Bilancio di Montecitorio: è stato approvato il mandato ai relatori Ylenja Lucaselli (FdI), Maruo d’Attis (FI), Silvana Comaroli (Lega) e Francesco Saverio Romano (Noi Moderati).

Perché l’aumento stipendi ministri non è stato ritirato: cosa dice l’ultima versione dell’emendamento

Saltano gli emendamenti su stipendi dei ministri e pedaggi autostradali

La Commissione Bilancio della Camera ha approvato ieri sera la riformulazione dell’emendamento che vieta i compensi da incarichi extra-Ue per parlamentari, presidenti di Regione e Provincia e membri del governo. Nel nuovo testo riformulato della cosiddetta norma ‘anti-Renzi’ ricompare la stretta sui membri del governo. Gli esponenti dell’esecutivo tornano, insieme a presidenti di Regione e Province e parlamentari italiani (eletti al Parlamento nazionale e anche a Bruxelles) nella lista di cariche che non possono accettare, durante il mandato, incarichi che comportino un compenso da paesi extra-Ue. Ma per ministri, viceministri e sottosegretari si prevede un’ulteriore specifica. I membri del governo sono infatti esclusi dalla possibilità, prevista invece per i parlamentari, di poter ottenere un’autorizzazione che li esenti dal divieto (fino ad un tetto massimo di 100mila euro l’anno di compenso).

Resta anche la norma sulle indennità dei ministri non eletti, ma subisce una variazione: non aumentano gli stipendi dei ministri che non sono parlamentari, proposta che poi il governo ha ritirato, ma si interviene sui rimborsi spese: viene introdotto infatti un rimborso per le spese di trasferta solo da e per il domicilio/residenza, per i ministri non parlamentari e non residenti a Roma.

Salta invece del tutto l’aumento dei pedaggi autostradali previsto inizialmente da un emendamento dei relatori. Il governo, su richiesta del Partito democratico, ha chiesto infatti il ritiro della proposta che avrebbe comportato un incremento delle tariffe autostradali dell’1,8% nel 2025.

Il taglio dell’Ires dal 24% al 20% per chi assume

È arrivato il via libera della commissione Bilancio della Camera anche alla riduzione dell’emendamento dei relatori che contiene il taglio dell’Ires di 4 punti, dal 24% al 20%, per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili del 2024 e reinvestono in azienda almeno il 30%. Le aziende dovranno anche aumentare gli occupati a tempo indeterminato di almeno l’1% e non devono aver fatto ricorso alla cassa integrazione nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo.

I nuovi bonus in manovra: psicologo, bebè e elettrodomestici

Diversi bonus sono in arrivo con la legge finanziaria. Tra le ultime novità c’è il bonus per l’acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento del vecchio. Una proposta approvata stanzia infatti una dotazione di 50 milioni per la misura, fino ad esaurimento delle risorse. Il contributo dovrà essere non superiore al 30% del costo dell’elettrodomestico e comunque di un massimo di 100 euro, elevato fino a 200 euro per le famiglie con Isee entro 25.000.

Per incentivare la natalità poi, per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore che lo richiede deve avere un Isee non superiore a 40mila euro annui. Inoltre il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino viene esteso dal 60% all’80% della retribuzione da due a tre mesi. Nella determinazione dell’Isee non incidono le erogazioni relative all’assegno unico e universale.

Ci sono risorse, poi, per la stabilizzazione dei precari del Cnr e sul bonus Psicologo, che è stato rifinanziato con un incremento da 8 a 8,5 milioni nel 2025 e nel 2026 e da 8 a 9 milioni nel 2027. Grazie a un emendamento del Pd, ci sono poi 10 milioni di euro nel 2025 per il fondo dedicato a un servizio di sostegno psicologico nelle scuole, che viene istituto in via sperimentale. La norma prevede inoltre una dotazione di 18,5 milioni di euro a decorrere dal 2026 ed è finanziata dal fondo parlamentare in dotazione ai dem.

Le ultime novità sulla manovra finanziaria

Proprio ieri è stato approvato un emendamento che riguarda le pensioni: in pratica un emendamento della Lega prevede la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare.

E ancora, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato le riformulazioni dei relatori alla manovra sulla web tax, che verrà applicata solo alle grandi aziende con ricavi sopra i 750 milioni, e la riduzione della tassa sui profitti delle criptovalute, che nel 2025 resta al 26% (il testo base la faceva crescere al 42%) per poi salire al 33% dal 2026. Sulle cripto viene tolta la no tax area fino a 2mila euro.

Spunta poi un aumento di circa 1,4 miliardi (rispetto allo stanziamento di 11,6 previsto dalla finanziaria dello scorso anno) dei fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina, frutto di una proposta della Lega, che fa crescere òe risorse complessive per l’infrastruttura fino al 2032. La cifra è inferiore rispetto all’incremento di circa 3 miliardi, chiesto originariamente con l’emendamento a prima firma del capogruppo Molinari.

Condividere.
Exit mobile version