Oggi medici e infermieri scendono in piazza per protestare contro la manovra e le politiche del governo sulla sanità. A rischio circa 1,2 milioni di prestazioni, tra esami di laboratorio, visite specialistiche e interventi chirurgici. Ecco quali potrebbero saltare e quali invece, sono garantite.

Oggi i medici e operatori della sanità  scendono in piazza per protestare contro la manovra e contro le politiche del governo in materia di sanità. Lo sciopero, che durerà 24 ore, minaccia di far saltare 1,2 milioni di prestazioni, anche se i servizi essenziali e di emergenza resteranno garantiti.

A essere a rischio, come hanno spiegato i sindacati coinvolti (Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up), saranno tutte le altre cure, tra visite specialistiche, esami di laboratorio, interventi chirurgici ed esami radiografici. Ospedali, cliniche private e ambulatori resteranno invece aperti.

Perché oggi medici e infermieri scioperano contro il governo

Allo sciopero indetto per oggi dalle sigle del settore, potranno partecipare tutti i medici, dirigenti sanitari, infermieri e operatori, anche tecnici e amministrativi, che lavorano presso gli enti del Servizio sanitario nazionale.

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Per 24 ore la sanità incrocerà le braccia contro la legge di bilancio, che stanzia risorse giudicate insufficienti dal comparto, soprattutto per quanto riguarda il rinnovo dei contratti e in generale, contro la linea adottata dal governo dopo una serie di annunci e promesse non mantenute. 

Quella di oggi insomma, si preannuncia come una giornata di proteste e di contestazioni da parte dei camici bianchi che minacciano le dimissioni di massa. 

Tra le questioni più urgenti che ha spinto medici e infermieri a protestare c’è quella degli stipendi, tra i più bassi d’Europa. Secondo le stime dell’Ocse infatti, un infermiere in Italia guadagna circa 39mila euro all’anno contro i 59mila dei colleghi tedeschi.

Su questo la manovra ha previsto un piano di aumenti delle indennità di specificità (circa 17 euro per i medici e 14 per i dirigenti nel 2025) , che però i sanitari, che chiedono un giusto riconoscimento della loro professione, considerano del tutto insoddisfacenti.

Quali prestazioni potrebbero saltare e quali sono garantite

Circa 1,2 milioni di cure sono a rischio per via dello sciopero. Tra queste i circa 15mila interventi chirurgici, le 100mila visite specialistiche e i 50mila esami radiografici programmati per oggi e che invece potrebbero essere rimandati.

A questi si aggiungono gli esami di laboratorio e i servizi assistenziali, compresi quelli a domicilio. Resteranno attivi invece, tutti i servizi di emergenza, le attività di pronto soccorso, il 118, le terapie intensive e gli interventi d’urgenza.

Restano aperti gli ospedali, che dovranno assicurare un numero minimo di personale che corrisponde a quello garantito normalmente nei giorni festivi.

Garantiranno il loro servizio anche le cliniche e tutte le altre strutture private, come gli ambulatori, dato che medici e operatori che non lavorano per il Ssn non parteciperanno allo sciopero.

Infine, anche le prestazioni di medici di famiglia, pediatri e dei diversi professionisti convenzionati, saranno garantite e i loro studi aperti.

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