Un neonato di 40 giorni è stato salvato dalla cecità grazie a un intervento chirurgico in cui è stata utilizzata una tecnologia 3D. L’operazione, a entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, è stata eseguita nel reparto di oculistica delle Molinette (Città della Salute di Torino) diretto dal professor Michele Reibaldi. Il piccolo era affetto da cataratta congenita associata a una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell’occhio, causata da un incompleto sviluppo anatomico. Si tratterebbe del primo caso al mondo di vitrectomia bilaterale associata alla chirurgia per la cataratta congenita su un neonato eseguito mediante visualizzazione 3D.

Al piccolo paziente è stato diagnosticato nei primi giorni di vita un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla, individuato dall’équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia dell’ospedale Sant’Anna. A questo punto si è deciso di procedere, visto che il neonato sarebbe andato incontro a una cecità irreversibile

Il sistema di visualizzazione 3D ha permesso ai chirurghi una percezione della profondità notevolmente superiore rispetto ai microscopi tradizionali. La precisione è stata cruciale considerando le dimensioni estremamente ridotte degli occhi del neonato ed era assolutamente necessario procedere all’intervento entro le prime 6-7 settimane di vita del bambino. 

“Eravamo più in ansia per l’anestesia che per l’intervento – raccontano i genitori del neonato – L’operazione è durata due ore, quando ci hanno detto che tutto era andato bene abbiamo avuto un tuffo al cuore dalla gioia. Il percorso di cura non è ancora finito, ma il peggio è alle spalle, ora non smettiamo di coccolare il nostro bimbo”.   

“La tempestività dell’intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino sono state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi. 

Per Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute “l’intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili, come in questo caso, dove i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista a un piccolo neonato”.

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