Storie Web venerdì, Marzo 29
Notiziario

Il 2023 si è chiuso come l’anno boom del turismo in Europa, con dati che hanno di gran lunga fatto dimenticare gli anni pandemici. Ma la voglia di viaggiare ne esce trasformata. E la partita si gioca sempre più sugli affitti brevi. Non solo in Italia. Se una piattaforma come Airbnb ha concluso un accordo con l’Agenzia delle Entrate per la ritenuta sui redditi degli host dal 2017 al 2021, per un pagamento complessivo di 576 milioni, è perché riconosce che «l’Italia è un mercato importante». Come lo sono, ancor più, Francia e Spagna. E non solo per Airbnb.
In Europa, solo nella prima metà del 2023, gli ospiti hanno trascorso circa 237 milioni di notti in alloggi in affitto a breve termine prenotati tramite piattaforme online Airbnb, Booking, Expedia Group o TripAdvisor, monitorate dalla Commissione europea. Una crescita significativa rispetto al 2022 (199 milioni di notti; +18,8%), ma anche ai 193 milioni di pernottamenti del 2019 (+22,6%). Di queste più di 34 milioni sono state trascorse in Italia, che è terza sul podio dopo la Spagna (con quasi 47 milioni di notti) e la Francia (57 milioni).

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La Toscana prima regione italiana

Nei mesi invernali, da gennaio a marzo, in quanto ad affitti brevi, l’Italia, però, resta indietro. Dopo il podio della regione croata di Jadranska Hrvatska, Francia e Spagna ne vedono in classifica cinque (per la Spagna: Andalusia, Catalogna, Canarie e Comunità Valensiana; per la Francia: Provenza, Ile de France, Rodano-Alpi, Aquitania), la prima regione italiana è la Toscana, al nono posto. Allargando lo sguardo alle prime 20 regioni più popolari in Europa per affitti brevi, si trovano altre quattro italiane: Lazio, Lombardia, Sicilia e Veneto. Altre regioni tradizionalmente alpine restano indietro.

Ad eccezione delle aree urbane come Parigi e Madrid, è pur vero che le regioni dove la vacanza si trascorre in casa prenotata tramite le piattaforme online sono tutte zone costiere lungo le coste del Mediterraneo o dell’Atlantico. Segno che i l’affitto breve resta cosa estiva, e i margini di crescita per i prossimi mesi invernali nel 2024 ci sono. Ancor più col boom dei prezzi per le vacanze in montagna e visto che tra le regioni più popolari per gli alloggi in affitto a breve termine prenotati tramite piattaforme online nel primo trimestre del 2023 figurano il Rodano-Alpi in Francia (5,2 milioni di notti) e regioni dipendenti dal turismo invernale come il Tirolo in Austria (1,9 milioni).

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