Anche Dolcenera si è espressa in merito all’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma. Secondo la cantante, le canzoni di Tony Effe in cui racconta le donne “in modo becero” seguono una tendenza e non rispecchiano il pensiero dell’artista: “Lui non ha colpe, a un certo punto è andata di moda questa roba qua”.
Dopo l’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno al Circo Massimo sono stati tanti gli artisti che si sono schierati a favore del rapper, dichiarandosi contrari alla decisione del Comune di Roma perché ritenuta, secondo loro, una forma di censura. Attraverso alcune stories pubblicate su Instagram, anche Dolcenera ha detto la sua sul caso. Secondo la cantante, i testi del rapper ritenuti sessisti sarebbero figli della di un momento storico culturale, in cui “a un certo punto è andata di moda questa roba qua“. Per questo, l’artista “non ha colpe“. A conclusione del discorso, una provocazione che non è passata inosservata: “Ma com’è che a me Tony Effe mi fa sesso? Forse perché non credo a quello che dice?“.
L’opinione di Dolcenera sul caso Tony Effe
Su Instagram, Dolcenera ha esordito con una critica alla decisione del Comune di Roma di escludere il cantante per “evitare che il live di fine anno si trasformi in momento divisivo per la città“. “Non puoi invitare uno e poi accorgerti dopo di quello che dice” le parole della cantante, che ha sottolineato che “si dovrebbero mettere d’accordo il sindaco di Roma con Sanremo“. Immancabile la menzione ai colleghi artisti che si sono esposti contro la decisione, vedendola come una forma di censura artistica: “Di tutti gli artisti che parlano di censura, soprattutto le donne dovrebbero farsi due domande“.
“Le canzoni sessiste? Non è colpa di Tony Effe, ma del momento storico”
Secondo Dolcenera, nel proporre canzoni sessiste, in cui spesso le donne sono descritte come arriviste sociali, Tony Effe seguirebbe una tendenza figlia del momento storico culturale che stiamo vivendo: “Lui non è l’unico che racconta le donne in maniera becera e inneggia a una realtà triste, che un po’ mette depressione, che tra l’altro lui non vive. Lui fa parte di un momento culturale storico in cui a un certo punto è andata di moda questa roba qua, non ha colpe. Lui mi fa sesso, forse perché non credo a quello che dice“.