Con l’approdo oggi in Cdm del decreto per la bonifica della Terra dei fuochi, arriva una stretta sull’abbandono dei rifiuti con una riorganizzazione del Testo unico per l’ambiente. Il provvedimento fissa, infatti, tre livelli progressivi di offesa ai quali corrisponderanno distinti reati. Si parte con il mero abbandono dei rifiuti, per cui, però, è previsto un inasprimento delle pene con sanzioni più elevate (da 1.500 a 18mila euro, oggi invece il range è 1.000-10mila euro). E viene introdotta anche una fattispecie qualificata se a commettere il reato sono titolari di imprese o responsabili di enti: l’abbandono è punito con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 3mila a 27mila euro. Il secondo reato disciplina, poi, dei casi particolari, a cominciare da quello in cui dal fatto derivi un pericolo per la vita o l’incolumità delle persone: la pena è quella della reclusione da sei mesi a cinque anni. Il terzo reato, infine, s’incentra sull’abbandono di rifiuti pericolosi con la previsione di un aumento di pena se l’illecito riguarda, per esempio, siti contaminati o potenzialmente tali.
L’inasprimento delle sanzioni sul fronte rifiuti
Un inasprimento delle sanzioni scatterà inoltre sul fronte della gestione non autorizzata e la combustione illecita dei rifiuti. E pene più severe sono previste anche per la spedizione illegale che viene trasformata in delitto come peraltro già avviene nel diritto sovranazionale.
La modifica del Codice della strada
Tra le novità introdotte, il decreto modifica poi il codice della strada andando a sanzionare la condotta di chi insudicia o imbratta la strada con oggetti diversi dai rifiuti. Viene, infine, autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per il 2025 a sostegno degli interventi previsti dal commissario unico per la Terra dei Fuochi, il generale Giuseppe Vadalà.
Verso il commissariamento dell’Agenas
A Palazzo Chigi è poi atteso anche lo schema per il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Dopo le dimissioni a sorpresa del direttore generale, Domenico Mantoan, lo scorso 30 dicembre, l’Agenzia è rimasta di fatto senza una guida strategica. Per questo oggi il Cdm potrebbe intervenire. Il nome più gettonato in queste ore è quello di Amerigo Cicchetti, già a capo della direzione della Programmazione sanitaria del ministero della Salute e tuttora incardinato negli uffici di Lungotevere a Ripa con il ruolo di esperto.
Gli avvicendamenti al vertice
Alla guida dell’Agenzia, tra i cui ruoli spiccano quelli legati all’attuazione del Pnrr e lo smaltimento delle liste d’attesa con la gestione della piattaforma digitale, si sono succeduti come direttore generale facente funzioni Giulio Siccardi e come presidenti, sempre facenti funzione, prima Manuela Lanzarin poi Milena Vainieri. Nei giorni scorsi è scaduto anche l’incarico di Vainieri. E siamo, dunque, alla riunione odierna del Cdm con la nomina del commissario e in attesa di un accordo sulla presidenza con la Conferenza Stato-Regioni.