Lavoro al centro anche della giornata di borsa. Ha pesato soprattutto il dato negativo sull’occupazione non agricola. A giugno secondo le stime della società Adp è scesa di 33mila unità, mentre le attese degli analisti erano che salissero di 99mila. Domani i dati ufficiali. Gli indici americani hanno inizialmente tirato il freno a mano, poi sono leggermente migliorati: S&P500 +0,27%, Nasdaq +0,70%. In evidenza c’è ancora Tesla: +4% dopo il -7% di ieri dovuto alle minacce di Trump di togliere tutti i sussidi alle aziende di Elon Musk. Oggi rimbalza nonostante il calo delle consegne di auto: -14% nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente. Riflettori anche su Microsoft (+0,03%), sempre per motivi legati al lavoro. Le notizie non sono buone: secondo Bloomberg l’azienda taglierà 9mila dipendenti, poco meno del 4% della forza lavoro. A maggio ne aveva tagliati 6mila. L’Europa chiude mediamente in rialzo: Milano +0,57%. Ha fatto eccezione Londra, -0,18%, anche per le tensioni nella maggioranza del governo britannico. Ieri la riforma del welfare è passata ma con il voto contrario di 42 deputati laburisti. Nel corso di un dibattito parlamentare il premier Starmer, rispondendo a una domanda dell’opposizione, non ha voluto dire se Reeves resterà al suo posto. Si è indebolita la sterlina e sono saliti di 14 punti base, a quota 4,60%. Si tratta di circa l’1% in più del Btp italiano decennale. Oggi è al 3,54%, in rialzo di 8 punti base. Lo spread con il Bund tedesco è in lieve salita, al quota 92. A Piazza Affari migliori titoli StMicroelectronics e Moncler, maggiori ribassi per Unipol e Mediobanca.
