Avanti tutta, ma con i lunghi tempi europei, sull’utilizzo delle nuove biotecnologie in agricoltura. Il comitato dei rappresentanti permanenti, l’organo che prepara le decisioni del Consiglio Ue, ha approvato il mandato negoziale sulla proposta presentata dalla Commissione (nel lontano luglio 2023) per autorizzare la coltivazione in campo aperto e la commercializzazione delle varietà ottenute con le Nuove tecniche genomiche (Ngt) dette anche Tea (Tecniche di evoluzione assistita) che a differenza degli Ogm “tradizionali” non prevedono inserimento di Dna estraneo alla pianta ma per un vuoto normativo sono ancora soggette alla legislazione Ue sugli Ogm del 2001.

Nel frattempo l’Italia ha autorizzato la sperimentazione con una legge, facendo da apripista a livello europeo, anche se i pochi esperimenti partiti, come quello sul riso su una superficie limitata a pochi metri quadrati e un vigneto in Valpolicella, sono stati oggetto di episodi di vandalismo e distrutti.

Rispetto alla proposta della Commissione, che divide in due categorie le nuove varietà (Ngt 1, ottenuti con metodi di ibridazione “convenzionali” e esentate dai vincoli previsti per gli Ogm, con obbligo di etichettatura solo per le sementi, e Ngt2, soggette a procedura di autorizzazione e valutazione del rischio prima dell’immissione sul mercato) con un diverso iter autorizzativo, il Consiglio, pur «supportando gli elementi principali», chiede «una serie di modifiche che tengano conto degli obiettivi ambientali e sanitari, nonché delle preoccupazioni relative ai brevetti».

I “suggerimenti” del Consiglio prevedono la possibilità per gli Stati di vietare la coltivazione di piante Ngt “di categoria 2” (meno simili all’ibridazione tradizionale) sul proprio territorio e che gli Stati adottino misure per evitare la presenza involontaria in altri prodotti oltre che la contaminazione transfrontaliera. Un anno dopo l’entrata in vigore del regolamento, la Commissione sarà tenuta a pubblicare uno studio sull’impatto dei brevetti sull’innovazione, sulla disponibilità di sementi per gli agricoltori e sulla competitività del settore della selezione vegetale della Ue.

Infine, il mandato negoziale del Consiglio stabilisce che la tolleranza agli erbicidi non può essere una delle caratteristiche per le piante Ngt di categoria 1. Il Consiglio propone tale modifica al fine di garantire che tali impianti rimangano soggetti ai requisiti di autorizzazione, tracciabilità e monitoraggio previsti per gli impianti Ngt di categoria 2.

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