Dopo il piazzamento non brillante del 2024, Oristano torna a prendersi il primato sul versante “Giustizia e sicurezza”. Un’affermazione dovuta anche all’introduzione di tre parametri che la vedono sul gradino più alto dei rispettivi podi: meno danneggiamenti, meno furti in abitazione (sempre in rapporto alla popolazione, ovviamente) e una percezione di insicurezza decisamente modesta.
A parte gli indicatori “new entry” la provincia della Sardegna occidentale è prima anche per la minore incidenza di fattori legati alla criminalità e, in particolare, per le poche rapine avvenute “sulla pubblica via”. Ci sono anche risultati negativi, concentrati quasi esclusivamente sulla lentezza della giustizia, ma in generale Oristano si piazza nove volte su 15 nelle diverse top ten.
Per il resto, le voci prese in considerazione e il diverso peso che da un anno all’altro possono rivestire determinati episodi in territori di dimensioni demografiche ridotte hanno portato a una forte rotazione. Sia in cima sia in fondo alla classifica generale, però, non sono cambiate le caratteristiche di base.
La “tranquillità“ è appannaggio di province medio-piccole, senza grandi distinzioni tra aree geografiche, come dimostra anche il podio, con Sondrio e Agrigento dietro la leader Oristano. Per contro, si conferma la situazione molto critica delle città metropolitane. Firenze e Milano restano ultima e penultima. Roma è 104ª e quindi quart’ultima, Bologna 102ª, Torino 101ª, Napoli 99ª, Genova 98ª. Se i risultati delle metropoli sono influenzati dall’elevato passaggio di visitatori e city user, il terzultimo posto di Venezia e il 100° della provincia di Rimini si spiegano soprattutto con le forti presenze turistiche.
Tra i capoluoghi di regione solo Trieste si afferma in uno degli indicatori: è quello – introdotto quest’anno – della capacità di riscossione dei tributi, con una quota dell’87,1 per cento. Per gli aspetti legati alla giustizia, la minore percentuale di cause pendenti pluriennali si registra a Savona, mentre Foggia è in testa nell’indice di rotazione delle cause, con cinque meridionali nei primi cinque posti.
