Il Principe Harry e Meghan si sono uniti a un gruppo eterogeneo, tra cui Steve Bannon e Glenn Beck, per chiedere il divieto della “superintelligenza” dell’IA che minaccia l’umanità. Pubblicata mercoledì 22 ottobre sul Financial Times, la loro lettera congiunta si rivolge a giganti della tecnologia come Google, Meta e OpenAI. Sollecita il divieto di sviluppare superintelligenze finché non saranno garantiti la sicurezza e il consenso pubblico. La lettera evidenzia le preoccupazioni sui potenziali rischi dell’IA, tra cui disagi economici e minacce alla sicurezza. Tra i firmatari figurano pionieri dell’IA, celebrità e personaggi politici. Il dibattito sul futuro dell’IA continua, con preoccupazioni sia sul suo potenziale che sull’entusiasmo che circonda le sue capacità.
Tra i firmatari figurano eminenti scienziati come Stuart Russell, pioniere dell’intelligenza artificiale e professore di informatica all’Università della California, Yoshua Bengio e Geoffrey Hinton, vincitori ex aequo del Turing Award, il più importante premio nel campo dell’informatica. Nell’elenco anche il cofondatore di Apple Steve Wozniak, il miliardario britannico Richard Branson; l’ex presidente del Joint Chiefs of Staff degli Stati Uniti Mike Mullen, che ha servito sotto le amministrazioni repubblicane e democratiche; e l’esperta di politica estera democratica Susan Rice, che è stata consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama. Hanno firmato anche l’ex presidente irlandese Mary Robinson e diversi parlamentari britannici ed europei, così come gli attori Stephen Fry e Joseph Gordon-Levitt e i commentatori conservatori americani Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, e Glenn Beck.