Ultima settimana di produzione per la Jeep Renegade, storico modello della casa americana con base produttiva in Italia sin dal 2014. Venerdì scorso l’ultima vettura è uscita dalla linea di assemblaggio della fabbrica di Melfi mentre la produzione proseguirà ancora per qualche tempo in Brasile, nello stabilimento di Goiânia.

«La produzione della Jeep Renegade nello stabilimento Stellantis di Melfi finisce – hanno dichiarato la segretaria regionale Ugl Basilicata Florence Costanzo, e il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici Potenza Giuseppe Palumbo – mentre la produzione del crossover affine Fiat 500X è cessata qui già lo scorso anno». Dieci anni fa, ricorda il segretario Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, «con l’arrivo della Jeep Renegade e della 500X nello stabilimento lucano di Fiat Chrysler a Melfi, si aprì una nuova stagione per l’industria dell’auto in Basilicata e in Italia».

A luglio 2015 furono assunti 1.848 giovani a tempo indeterminato, portando il numero complessivo delle lavoratrici e dei lavoratori a circa 7.240 unità, ricorda Evangelista, «un risultato straordinario, che rafforzò la base occupazionale e contribuì in modo significativo alla crescita del PIL, dell’export e allo sviluppo del Mezzogiorno». Per Melfi e per l’intero settore, conclude Evangelista, «sarà cruciale l’incontro con l’amministratore delegato Antonio Filosa e i sindacati. È lì che ci aspettiamo risposte concrete per garantire futuro e continuità occupazionale».

Melfi ha avviato la nuova fase di produzione della nuova famiglia di modelli sulla nuova piattaforma Stla Medium, a cominciare dalla vetture DS8, insieme alla Jeep Compass mentre il prossimo anno inizierà l’assemblaggio della nuova Lancia Gamma e la nuova DS7. «La Jeep Renegade cede il posto a modelli più grandi e non avrà un erede diretto nei prossimi anni» fanno notare i sindacati. Che ricordano sul distretto lucano dell’automotive il rischio di «pesanti conseguenze occupazionali non solo per i dipendenti diretti di Stellantis, ma anche per l’intera filiera dell’indotto del comparto auto di San Nicola di Melfi, già fortemente penalizzata dalle politiche europee e dove aziende stanno già licenziando il loro personale».

L’anno scorso, rileva il report della Fim-Cisl, Melfi ha visto dimezzarsi le produzioni nello stabilimento lucano, raggiungendo da gennaio a settembre le 26.850 unità prodotte. Rispetto al periodo pre-Covid, la perdita è dell’87%. La perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali, ricorda la Fim: dal 2021, circa 2.370 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a quota 4.670. Nel primo semestre 2026 sarà prodotta la DS7 e nel secondo semestre dell’anno possimo la Lancia Gamma, entrambe nelle due versioni (elettrica e ibrida).

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