Con un video di quasi mezz’ora, il patron della Lazio Claudio Lotito ha presentato ieri in Campidoglio, davanti (tra gli altri) al sindaco Roberto Gualtieri, lo studio di pre-fattibilità per la ristrutturazione dello stadio Flaminio (area nord della città), per farne il nuovo tempio della sua squadra di calcio. In queste ore l’istanza ufficiale del progetto dovrebbe essere protocollata in Comune, dando così il via all’iter.
Il progetto di riqualificazione del Flaminio
«Hanno apprezzato il lavoro che abbiamo fatto e che evidenzia la volontà da parte della Lazio di riqualificare lo stadio Flaminio salvaguardando quello che è il valore architettonico ma soprattutto il comparto nel quale risiede l’impianto», ha detto Lotito uscendo dall’incontro. «Non stiamo facendo solo lo stadio della Lazio – ha aggiunto– ma della città di Roma, che verrà utilizzato dalla Lazio riqualificandolo in termini di viabilità, acustica, verde e iniziative per le persone che vivono nel quadrante per un investimento intorno ai 400 milioni di euro». L’intenzione della Lazio, ha precisato, è di fare «di tutto per accelerare i tempi, ma verosimilmente, per la realizzazione, non saranno meno di 3 anni. Adesso c’è un iter burocratico da rispettare, si andrà avanti per step».
Mobilità e inquinamento acustico
Attualmente la capienza del Flaminio è sotto i 25mila posti. L’obiettivo sarebbe portarlo a 45-50mila (c’è l’ipotesi di un secondo anello rialzato). C’è anche l’opzione di una copertura antirumore. I nodi dell’inquinamento acustico e della mobilità saranno i punti centrale da chiarire durante l’iter del progetto, dato che l’impianto sorge in pieno centro urbano. Il nuovo stadio prevederà, durante le partite, la chiusura delle «zone ZTL – ha chiarito Lotito – e ci sarà un navetta per mettere in condizione anche le persone che vengono da fuori Roma di entrare allo stadio. E sarà zona pedonale».
Il comune: Progetto da esaminare
«È andata bene. Un bel progetto. Dovrà essere esaminato nel dettaglio, ma siamo contenti», ha commentato Gualtieri. Un progetto «interessante», lo ha definito Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma: «Durante l’iter dell’istanza capiremo meglio come verranno sciolti i nodi della mobilità e dell’insonorizzazione», ha aggiunto.